Tanta domanda (ma poca disponibilità di mezzi) nel trasporto merci su gomma in Italia
Il Polish Road Transport Institute rileva un boom dei volumi, che sta spostando verso l’alto i noli per viaggi spot
Nei mesi di giugno e luglio il trasporto merci su gomma internazionale da e per l’Italia ha visto un boom dei volumi su quasi tutte le rotte.
Lo rileva l’ultimo bollettino del Polish Road Transport Institute elaborato a partire dalle operazioni registrate sul portale Trans.eu.
Su un insieme di 18 tratte analizzate da e per la Penisola, vi si legge, a luglio è stato osservato un calo (-9%) solo per i trasporti dall’Italia verso la Slovenia. A giugno erano due le tratte a segno meno, la stessa Italia – Slovenia (-27%) e quella dalla Polonia verso l’Italia (-6%). Ancora, nel mese di maggio una flessione era stata registrata, oltre che su queste due direttrici (rispettivamente per il -31% e -14%) solo sulla rotta stradale Spagna – Italia (-25%).
Il ritmo di crescita, si legge nel report, è ben rappresentato anche dal fatto che ben cinque tratte hanno mostrato aumenti mensili ininterrotti dall’inizio dell’anno. Si tratta dei flussi verso la Svizzera, dalla Slovenia, dal Belgio e in entrambe le direzioni tra Italia e Paesi Bassi, sebbene con volumi modesti per i carichi tra Italia e Polonia.
Una situazione che però si sta combinando con una scarsa attività dei vettori.
Secondo gli analisti, nel molto vivace mese di luglio, le ricerche di carichi sono infatti aumentate solo su otto tratte, a fronte di cali su altre nove e di una situazione di stabilità sul corridoio Francia – Italia. Un andamento che riflette in gran parte la tendenza complessiva dei primi sette mesi del 2025.
Sui corridoi da Paesi Bassi, Belgio e Svizzera verso l’Italia l’attività dei vettori è diminuita per tre mesi consecutivi (maggio–luglio). A preoccupare è in particolare la rotta Svizzera–Italia, che a luglio ha segnato il quinto mese consecutivo di calo nelle ricerche. Parimenti debole l’interesse per i trasporti dall’Italia verso la Polonia. Nessun corridoio italiano ha quindi mostrato una crescita costante dell’attività dei vettori dall’inizio del 2025.
Ciò detto, secondo il Prti, questi trend non stanno a indicare una carenza generalizzata di capacità. Sulle rotte verso Francia, Spagna e Germania questa ad esempio è calata solo in uno dei mesi analizzati, mentre verso i Paesi Bassi è aumentata per cinque mesi consecutivi. Il punto, insomma, è che se la capacità di trasporto rimane stabile su molte rotte in uscita dall’Italia (con l’eccezione di quella verso la Polonia), i vettori sono molto meno propensi a viaggiare in direzione opposta, ovvero verso la Penisola.
La combinazione di queste dinamiche si sta traducendo in un forte aumento delle tariffe spot. A luglio, le tariffe erano inferiori rispetto allo stesso mese dell’anno precedente solo su due rotte (quella dalla Spagna, con un calo minimo, e quella verso l’Austria). A giugno di contro si sono registrati aumenti su tutti i 18 corridoi, mentre a maggio solo quattro rotte avevano mostrato diminuzioni. In particolare, la rotta verso l’Austria è stata l’unica a mostrare tre distinti mesi di calo tra gennaio e luglio 2025.
Nel complesso la maggior parte delle rotte nel corso dell’anno ha mostrato aumenti costanti fino al 10%, con diverse tratte nel range 10–20%. Luglio si è comunque distinto per alcuni incrementi eccezionali, in particolare un +34% sulla rotta Italia–Slovenia e un +25% su quella Italia–Svizzera, mentre balzi di oltre il 20% si sono visti anche sulle tratte verso Francia, Paesi Bassi e dal Belgio.
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