Sogegross spiega come ha automatizzato il magazzino con Kfi
Dopo quello di Tortona, il gruppo della Gdo prevede di introdurre Amr (e altre soluzioni) anche nel polo di Bolzaneto

Binasco (Milano) – Le soluzioni per l’automazione di Kfi stanno già cambiando la gestione del magazzino di Tortona di Sogegross, e potranno poi fare lo stesso con il polo di Genova Bolzaneto.
Lo ha spiegato a SUPPLY CHAIN ITALY Luca Vezzani, direttore della logistica del gruppo della Gdo, a margine e nel corso di un evento organizzato dalla stessa Kfi, specialista delle soluzioni per la tracciabilità e la gestione dei processi intralogistici, che si è svolto a Binasco presso il Mumac (Museo della macchina per caffè), a pochi passi dal quartier generale di questa.
A spingere Sogegross – gruppo genovese attivo nelle regioni del Nord Ovest e in Toscana con negozi a marchio Basko, Doro, GrosMarket ed Ekom – verso l’avvio di una parziale automatizzazione delle attività di magazzino è stata la constatazione che circa il 30% del tempo dedicato alla preparazione degli ordini fosse in realtà improduttivo, impiegato in tragitti tra diversi punti. “Ma non volevamo toccare la componente sociale, volevamo migliorare l’efficienza senza modificare l’organizzazione” ha evidenziato il manager. Da qui la decisione – dopo un tentativo infruttuoso di efficientare i processi ‘in proprio’, senza ricorso a partner esterni – di avviare un percorso in direzione di una automazione ‘ibrida’, che preveda la coesistenza e il coordinamento tra uomo e macchina, ricorrendo a robot di tipo Amr e con il supporto di Kfi.
Ad oggi la soluzione progettata è stata testata a Tortona in una porzione limitata del magazzino in modalità proof of concept e con un solo robot, impiegato nel portare bancali e roll nell’area delle spedizioni. “Da gennaio – ha spiegato Vezzani a SUPPLY CHAIN ITALY a margine del convegno – avvieremo le attività nel primo dei quattro moduli in cui è suddiviso il polo di Tortona impiegandovi 3 Amr”.
L’iter immaginato da Sogegross con Kfi prevede che, analizzate le risultanze di questa prima implementazione (e fatta salva una possibile riconfigurazione), altri Amr siano progressivamente introdotti nei restanti tre moduli. A quel punto, spiega Vezzani, dovrebbe compiersi completamente l’attesa e desiderata ottimizzazione dei tragitti, quando le macchine potranno operare indistintamente nell’intera superficie di magazzino. Tanto che è addirittura messa in conto l’eventualità che i robot, svolto il loro compito, si ritrovino senza nulla da fare. “A quel punto potrebbero dedicarsi ad attività nuove, ci sono moltissime possibilità: dal prelevare bancali che sono al ricevimento, allo svolgere attività di ventilazione e così via”.
Portata a compimento l’automazione con Amr di Tortona, il passaggio successivo secondo Sogegross sarà l’avvio di un progetto analogo nel polo di Bolzaneto, che includerà l’impiego di Amr ma anche di altre soluzioni. Sempre però, assicura Vezzani, con un “approccio flessibile, scalabile e verso una automazione che sia ‘ibrida’”.
F.M.
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