BreBeMi e Pedemontana Veneta attirano l’interesse di P3 Logistic in Italia
La società di sviluppo immobiliare per la logistica, che ha raggiunto nella Penisola un portafoglio di 1,15 milioni di metri quadrati di Slp, si è detta cautamente ottimista per il 2026

Milano – Accorpamento e automazione sono le due forze che stanno indirizzando lo sviluppo logistico in Italia, in un contesto che continua a restare positivo, nonostante le tensioni geopolitiche, e va ora nella direzione di una generale stabilizzazione dopo i fasti degli anni scorsi.
All’orizzonte si profila però già almeno una criticità importante, quella relativa alla scarsa disponibilità di potenza elettrica per gli impianti (in un futuro che appare sempre più energivoro), mentre l’affermarsi dell’intelligenza artificiale potrebbe aprire a nuovi scenari al momento ancora imprevedibili.
Questo, in estrema sintesi, è il quadro in cui si trova oggi a operare in Italia P3 Logistic Parks, società di sviluppo e gestione immobiliare parte dell’omonimo gruppo internazionale controllato dal fondo singaporiano Gic, secondo il ritratto tracciato nel consueto aggiornamento annuale con la stampa.
Attivo a livello europeo, P3 Logistic ha festeggiato quest’anno i 10 milioni di metri quadrati di patrimonio immobiliare in gestione, di cui circa 770mila metri quadrati in Italia (il tasso di occupazione è del 99%), paese dove è oggi presente con 18 strutture. Nella Penisola la società ad oggi conta anche cantieri in corso per oltre 200mila metri quadrati, cui si aggiunge una pipeline di sviluppo per altri 450mila metri quadrati.
“Il rating, da stabile a buono, garantito dalle agenzie al paese sta facendo ripartire gli investimenti, anche immobiliari, e ci porta ad avere un cauto ottimismo per il 2026” ha affermato il managing director Andrea Amoretti. “La spinta arriverà ancora dall’e-commerce e dalla sua crescente penetrazione, così come dalla razionalizzazione delle catene logistiche, nell’ottica degli operatori di accorpare e automatizzare le attività”.
Relativamente all’anno in corso, come detto di stabilizzazione, la stima è di transazioni per oltre 2 miliardi di euro, mentre l’assorbimento si assesterà sui 2 milioni di metri quadrati. Ad oggi, tra i clienti domina (60%) per take up il comparto dei 3pl, seguito dalla manifattura e dai retailer. Dal punto di vista geografico, a tirare è sempre Milano (32%) del totale, seguita dai mercati di Bologna, Verona e Roma.
Su questo sfondo, ha proseguito Amoretti, “P3 continua a posizionarsi negli hub strategici, senza distinzioni geografiche ma andando dove va il mercato”, investendo in immobili esistenti e in nuovi sviluppi, sia on speculation che in prgetto built-to-suit.
Orientamenti che trovano conferma nel ‘pacchetto’ di progetti che la società sta sviluppando in Italia. Tra le aree, continua ad attirare l’attenzione della società quella a est di Milano, con Calvenzano (dove P3 è tornata con un nuovo sviluppo da 25mila merti quadrati per un operatore 3pl, in una operazione che ha portato con sé anche il restauro del locale castello) e ora nuovi progetti a Treviglio e Castel Gabbiano, a dimostrazione in particolare della fiducia della azienda nelle potenzialità della BreBeMi. Per il primo, uno sviluppo da 18mila metri quadrati a Treviglio, il ‘disegno’ si è orientato verso la realizzazione di due distinte strutture da circa 9mila metri quadrati data la cospicua presenza nell’area di piccole e medie imprese di ambito manufatturiero. Anche nella vicina Castel Gabbiano, il progetto prevede due immobili, ognuno da circa 10mila metri quadrati.
Altre iniziative sono inoltre in corso ad Altedo, in provincia di Bologna, dove P3 ha avviato i lavori per il terzo immobile (da 36mila metri quadrati, e che sarà pronto entro l’ottobre 2026), così come a Cittadella, nei pressi di Padova, dove invece è in dirittura d’arrivo un progetto per un operatore 3pl italiano che vi accorperà funzioni svolte finora in più impianti. “Finora le attività della zona si concentravano principalmente nell’interporto, ora l’avvio della Pedemontana Veneta ha sbloccato un potenziale inespresso della logistica”.
Spostando lo sguardo più a sud, P3 è inoltre impegnata a Ferentino, nei pressi di Frosinone, alla realizzazione di un primo immobile da 68mila metri quadrati, un polo built-to-suit per un cliente retailer di cui ha appena avviato i lavori, mentre ha nel frattempo acquistato il terreno per la fase 2 del progetto. “Si tratta di un’area, quella a sud di Roma, solitamente trascurata ma che è ottima per servire anche tutto il Meridione e in particolare la Campania”. A nord invece è andato a compimento, con la consegna effettuata a ottobre, lo sviluppo di Fiano Romano, esteso su 35mila metri quadrati, ultimato a sei anni dall’avvio e dopo che è stata individuata e realizzata una soluzione per lo smaltimento delle acque sottostanti. Tra le iniziative che hanno raggiunto un traguardo nel 2025 infine anche quella del ‘drone port’ per Amazon sul magazzino di San Salvo, in Abruzzo.
Relativamente alla gestione degli impianti – ha aggiunto il responsabile Asset Management, Christian Motola – “notiamo clienti sempre più esigenti, che chiedono flessibilità e competenza al fine di attuare insediamenti rapidi, veloci”. In particolare la richiesta va nella direzione di una maggiore trasparenza nel monitoraggio degli interventi di manutenzione e relativamente ai consumi energetici delle strutture.
Quanto infine ad altre possibili direzioni di sviluppo per P3 Logistic, nonostante a livello di gruppo questo stia tenendo sotto osservazione il segmento dei data center, il focus resta saldamente orientato sulla logistica. “E’ il nostro prodotto principale, crediamo sia la spina dorsale dell’economia mondiale, e questo è diventato evidente a tutti con il Covid” ha concluso Amoretti.
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