Maersk prepara il ritorno alla navigazione via Suez
L’autorità del canale si spinge a ipotizzare un cambio di rotta già a dicembre ma la compagnia danese smentisce e prende tempo
Quanto pesi e quanto valga in termini economici (anche in negativo visto l’impatto che avrà sui noli marittimi) il ritorno alla navigazione delle portacontainer attraverso il canale di Suez lo si capisce dalle affermazioni, dalle fughe in avanti e dalle successiva precisazioni (smentite) emerse da una conferenza stampa congiunta con il numero uno di Maersk, Vincent Clerc, e il presidente della Suez Canal Authority, Osama Rabie in occasione della firma di uno ‘strategic partnership agreement’ fra le due realtà.
La seconda compagnia di navigazione al mondo nell’ocasione ha fatto sapere che si attiverà per riprendere la navigazione nel Mar Rosso attraverso il Canale di Suez non appena le condizioni lo consentiranno. L’Autorità del Canale di Suez a sua volta ha dichiarato in una nota che le navi portacontainer Maersk riprenderanno parzialmente il transito attraverso il canale dall’inizio di dicembre, prima di un ritorno completo nelle settimane successive. Poco dopo, però, un portavoce di Maersk si è affrettato a precisare che l’a.d. Vincent Clerc e la compagnia danese non hanno ancora fissato una data per il ritorno.
Negli ultimi due anni le rate di nolo dei trasporti marittimi di carichi containerizzati sono state sostenute anche e soprattutto da un allungamento dell’indice tonnellate-miglia conseguente alla necessità di circumnavigare l’Africa sul trade Asia-Europa evitando l’area insicura del Mar Rosso e il transito per lo stretto di Bab al-Mandab di fronte allo Yemen. Operatori e analisti sono tutti ocncordi nel ritenere che un ritorno alla navigazione attraverso Mar Rossso e Suez comporterà transit time più brevi e quindi pressione al ribasso sui noli delle spedizioni marittime.
“Considerati i significativi progressi compiuti sia a Gaza che a Bab al-Mandab, Maersk adotterà misure per riprendere la navigazione lungo il corridoio est-ovest attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso e normalizzare il transito nel tempo” ha affermato ora Clerc. Che poi ha agggiunto che Maersk riprenderà la navigazione nel Mar Rosso “non appena le condizioni lo consentiranno, dando la massima priorità alla sicurezza dei nostri equipaggi”.
I ricavi del Canale di Suez sono aumentati del 14,2% su base annua tra luglio e ottobre secondo quanto dichiarato dall’authority egiziana che ha evidenziato condizioni più tranquille nel Mar Rosso in seguito al cessate il fuoco a Gaza e alla ripresa del traffico attraverso questa importante via d’acqua.
Gli Houthi dello Yemen, alleati con l’Iran, hanno lanciato più di 100 attacchi contro navi nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nello stretto di Bab al-Mandab che li collega nel 2023 e nel 2024, in quella che hanno descritto come solidarietà con i palestinesi riguardo alla guerra di Israele a Gaza, spingendo molti spedizionieri a passare a rotte alternative.
Gli eventi nel Mar Rosso e le sfide regionali sono costati all’Egitto circa 7 miliardi di dollari di entrate dal Canale di Suez nel 2024.
Oltre a Maersk, anche Cma Cgm negli ultimi giorni ha dato segnali evidenti di voler tornare a navigare via Suez sperimentando il transito in Mar Roso con una sua ultra large container carrier (altre navi medio-piccole lo avevano già fatto).
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