Anche ritardi negli allacciamenti elettrici frenano l’immobiliare logistico in Italia
Secondo Prologis il settore in Europa ha visto raddoppiare negli ultimi 5 anni i tempi autorizzativi
In Italia, lo sviluppo logistico si confronta con una serie di ostacoli ormai strutturali. Oltre alla estrema frammentazione del processo autorizzativo, che muta da regione a regione, e alla scarsa disponibilità di terreni nelle aree dove la domanda è più forte – Milano, Roma, Bologna -, secondo Prologis una criticità che sta emergendo negli ultimi anni è quella rappresentata dai ritardi negli allacciamenti elettrici, che possono bloccare o rallentare opere già approvate, introducendo costi aggiuntivi e ulteriore incertezza nella pianificazione. Il tema è sollevato dalla società in un report
Il risultato, scrive Prologis, è “un contesto in cui la complessità amministrativa e la scarsa prevedibilità dei tempi incidono in modo significativo sulla fattibilità e sulla tempistica dei progetti”. Il settore vive quindi una situazione di mercato rigido, in cui gli asset moderni già esistenti vedono crescere il proprio valore, registrando canoni più elevati e performance migliori, mentre diventa fondamentale, secondo Prologis, la capacità degli sviluppatori di gestire iter complessi, coordinare molteplici livelli autorizzativi e portare a termine progetti in aree ad alta pressione urbanistica.
Più in generale nel contesto europeo secondo la società negli ultimi 5 anni i tempi per le autorizzazioni sono raddoppiati, arrivando in alcuni mercati a raggiungere 15 anni. Lo stock logistico nel continente è cresciuto del 130% dal 2007, erodendo le aree sviluppabili e oggi soffre per la carenza strutturale di manodopera e capacità limitata delle reti elettriche, con ritardi e caps alle connessioni. I costi aggiuntivi per microgrid e sistemi energetici avanzati possono aumentare i costi di sviluppo del 10% o più. Altre difficoltà arrivano dalle normative Esg più stringenti, che valgono dal 5% al 15% aggiuntivi sui costi di costruzione e, secondo Prologis, anche dalla maggiore visibilità del settore logistico, che attira più contestazioni su paesaggio, traffico, uso del suolo e dibattiti sui benefici economici in grado di garantire a lungo termine.
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