Export italiano extra-Ue in aumento (+3,5%) a ottobre
Crescono i flussi verso Svizzera (+34,9%), paesi Opec (+15,7%), Usa (+9,6%) e Giappone (+7,2%)
A ottobre 2025, l’export italiano extra Ur è cresciuto su base annua del 3,5% (dopo il +10,9% a settembre). L’aumento tendenziale, rileva Istat, si deve all’aumento delle vendite di beni intermedi (+10,7%), di beni di consumo non durevoli (+10,1%) e di energia (+4,8%). Per contro si riduce l’export di beni di consumo durevoli (-23,8%) e beni strumentali (-1,4%).
Dall’altro lato, l’import registra un incremento del 4,1%, determinato principalmente dai maggiori acquisti di beni di consumo non durevoli (+46,6%).
Guardando ai mercati, Istat rileva nel mese ampi aumenti delle esportazioni verso Svizzera (+34,9%), paesi Opec (+15,7%), Stati Uniti (+9,6%) e Giappone (+7,2%), mentre diminuiscono le vendite verso Turchia (-35,3%), Regno Unito (-12,6%), Cina (-5,8%) e paesi Asean (-4,7%).In fortissima crescita tendenziale le importazioni dagli Stati Uniti (+89,4%), mentre crescono anche gli acquisti da paesi Mercosur (+26,8%) e Cina (+13,1%). Calano invece gli acquisti dagli altri principali paesi partner extra Ue27, con flessioni marcate in particolare da paesi Opec (-23,4%) e Regno Unito (-19,2%).
Rispetto a settembre, l’istituto statistico rileva una flessione per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-3,7%) rispetto alle importazioni (-0,6%). La contrazione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di energia (-14,6%), di beni strumentali (-13,8%) e di beni di consumo durevoli (-1,0%), e si spiega in gran parte con le minori vendite di mezzi di navigazione marittima rispetto a quelle registrate a settembre 2025 (al netto di queste, l’export registrerebbe un +0,2%). Aumentano invece, le esportazioni di beni intermedi (+3,0%) e beni di consumo non durevoli (+2,2%). Dal lato dell’import, la riduzione congiunturale è spiegata dai minori acquisti di beni di consumo durevoli (-6,1%), energia (-3,3%) e beni strumentali (-2,5%).
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