Dalla moda italiana “ampio consenso” alle misure contro l’ultra fashion cinese
La ‘tassa’ da 2 euro sulla merce extra Ue, in discussione con la Manovra 2026, è tra le misure presentate da Urso (Mimit) ai rappresentanti del settore

In un nuovo incontro con i rappresentanti del Tavolo della Moda, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è tornato sul tema della ‘tassa’ contro l’ultra fashion di origine cinese in arrivo in Italia. Una misura al momento formalizzata in un emendamento segnalato alla Finanziaria 2026 che nei giorni scorsi ha suscitato parecchie reazioni tra cui quelle, perlopiù contrarie, da diversi attori del mondo della logistica.
Tema dell’incontro, scrive lo stesso Mimit, erano “le misure già adottate o di prossima introduzione, a livello europeo e nazionale”, contro un fenomeno che Urso ha definito “una minaccia diretta alla sicurezza, alla salute e ai diritti dei consumatori” e dalle “dimensioni insostenibili” anche come “conseguenza indiretta dei dazi americani”. Alla riunione erano presenti rappresentanti delle principali associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, nonché quelli dei dicasteri coinvolti, di Invitalia, Ice, Abi, Sace, Simest, Cdp, della Conferenza delle Regioni e dell’Anci. Secondo il Mimit, dal tavolo sarebbe emerso un ampio consenso rispetto alle iniziative del dicastero.
Tra le misure sul piatto, ha evidenziato il titolare del Mimit, figurano “il dazio di 3 euro sui pacchi di valore inferiore ai 150 euro, ottenuto in sede di Commissione europea”; appunto gli emendamenti presentati alla Legge di bilancio per introdurre – “in via temporanea”, si legge – “un’ulteriore tassazione di 2 euro sui pacchi di basso valore provenienti da Paesi extra-Ue”, nonché le misure contenute nel recente decreto sui cosiddetti ‘green claims’ e il regolamento Epr, che “verrà presto recepito anche nell’ottica di affermare la responsabilità ambientale dei produttori extra-Ue che vendono tramite e-commerce”.
Oltre ad affrontare il tema della legalità nel comparto, Urso ha illustrato gli strumenti a sostegno delle filiere e dell’innovazione quali Piano Transizione 5.0, operativo dal 1° gennaio, nonché contratti e mini-contratti di sviluppo, il Fondo di Garanzia per le Pmi, la Nuova Sabatini, interventi sulle fibre tessili naturali e riciclate e il rafforzamento del credito d’imposta per i campionari, per il quale è in fase di approvazione la proroga al 2026 del credito d’imposta per design e ideazione estetica, con un aumento dell’intensità di aiuto dal 5 al 10%.
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