Un nuovo impianto produttivo-logistico in arrivo nella zona franca di Trieste
Danieli e Shinigawa investono 20 milioni nella realizzazione di un polo per la produzione di polveri di colata

Nella zona franca di Bagnoli della Rosandra, nota anche come Freeste, sorgerà entro la prima metà del 2026 un nuovo polo dedicato alla produzione di polveri di colata di nuova generazione utilizzate dai moderni impianti siderurgici green (in particolare per acciai di tipo Mida e Due).
Promotore della iniziativa è Shindan Spa, joint venture tra Danieli e la giapponese Shinagawa (rispettivamente al 49% e 51%), che ieri ha annunciato la firma di un protocollo di intesa insieme all’interporto di Trieste.
Il progetto, spiega la nota, prevede la costruzione di uffici tecnici e l’installazione di impianti automatizzati su una superficie coperta di circa 3.000 metri quadrati, oltre a circa 2000 metri quadrati per le attività logistiche. Pari a 20 milioni di euro l’investimento previsto, per un polo che, aggiungono le parti coinvolte, darà lavoro a regime ad oltre 40 persone e avrà una capacità produttiva di 10.000 tonnellate annue di aggregati, per un fatturato a regime di circa 30 milioni di euro. Possibile inoltre una sua futura espansione nello stesso polo intermodale/industriale gestito da Interporto di Trieste Spa.
“Gli impianti di produzione di questo tipo di Shinagawa sono attualmente situati in Giappone, Cina e Stati Uniti”, si legge in una nota della azienda giapponese.” Combinando decenni di competenze di prodotto con il know-how tecnologico di Danieli nel campo delle attrezzature per la colata, Shindan introdurrà la tecnologia giapponese più avanzata dei mold flux nei mercati siderurgici europei, mediorientali e africani. L’impianto integrerà moderni sistemi di automazione, sarà dotato di attrezzature di R&S di ultima generazione e sfrutterà la vicinanza del porto per operare non solo come sito produttivo, ma anche come hub logistico industriale, contribuendo al progresso dell’iniziativa”.
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