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Trasporti

In crescita (63,9%) la quota di traffici ro-ro da e per l’Italia in mano a vettori nazionali

Nel complesso gli operatori della Penisola consolidano la loro posizione di mercato, avendo gestito ancora una fetta pari al 15,7% dei volumi in import ed export

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
9 Giugno 2025
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Gli operatori italiani dei trasporti hanno consolidato nel 2024 la loro posizione di mercato nei traffici merci da e per la Penisola. Secondo l’ultima indagine di Bankitalia, lo scorso anno la porzione è risultata complessivamente pari al 15,7%, esattamente come il precedente, già di risalita dopo il 13,9% del 2022.

Se le fette gestite in particolare dai vettori italiani del settore aereo e stradale sono rimaste, nei loro segmenti di attività, identiche rispetto al 2023 (e pari rispettivamente al 12,5% e al 20,1% del totale), nel trasporto via mare l’andamento è stato invece molto variegato, tra grandi espansioni e qualche ripiegamento.

General cargo, container e soprattutto ro-ro sono gli ambiti in cui le shipping company tricolori sono riuscite a farsi largo nell’import ed export a spese delle colleghe estere.

Il comparto italiano dei rotabili, nel pieno di una fase di grande effervescenza, è arrivato a gestire il 63,9% dei traffici da e per le coste italiane, in netto aumento rispetto al 60,1% del 2023 e soprattutto rispetto al 49,3% di solo due anni prima. Molto minori le fette in mano agli operatori esteri: quelli greci, al secondo posto, risultano aver gestito il 12,6% dei traffici totali (la quota era del 14,1% nel 2023), mentre alla Danimarca, che nel 2023 non compariva nemmeno nella classifica, ha fatto capo una fetta dell’8,3% che le è valsa il terzo posto, in precedenza occupato dalla Turchia, in un cambio di scenario frutto evidentemente della acquisizione da parte della danese Dfds della turca Ekol Logistics.

Ad affermarsi, nel 2024, sono state però anche le compagnie italiane del trasporto container (che come già visto sono arrivate a gestire il 5,4% dei volumi in ingresso e in uscita dalla Penisola, la quota più alta da che Bankitalia ha avviato le rilevazioni) e quelle del general cargo, cui hanno fatto capo il 10,4% dei traffici di import ed export, dopo il 6,8% registrato nel 2023. Con questo secondo risultato, le compagnie italiane di settore si portano al secondo posto, subito sotto la Turchia cui fa capo il 30,9% del totale, migliorando quindi il posizionamento rispetto all’anno prima (in cui l’Italia era terza, dopo la stessa Turchia con il 40,5% e la Germania con il 7%).

Di contro, restando nel perimetro del trasporto via mare, risultano invece in flessione le fette di importazioni ed esportazioni gestite da vettori italiani nei segmenti delle rinfuse liquide e solide. Nel primo ambito, le compagnie italiane chiudono con una quota dell’8,9% (contro il precedente 9,3%), restando però in seconda posizione dietro gli operatori greci con il 42,7% (l’anno prima questi detenevano il 40,4% dei traffici). Nel solid bulk la fetta tricolore scende addirittura allo 0,3% (dall’1,2% del 2023), percentuale che non garantisce alle compagnie italiane nemmeno la presenza nella classifica, dominata invece anch’essa dagli operatori greci con il 24,7% del totale di import ed export da e per l’Italia.

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