Domanda di spedizioni aeree a +4% annuo fino al 2030 ma la capacità frena
Il settore sarà trainato da un potenziale +10% dell’e-commerce

Il trasporto aereo delle merci ha buone chance di crescita da qui al 2030, anche grazie al traino dell’e-commerce, ma il suo abbrivio rischia di essere frenato dall’incapacità della flotta globale di espandersi allo stesso ritmo.
Il tema – riferisce AirCargoNews – è stato al centro di un intervento tenuto da Martin Drew, chief strategy and transformation officer di Atlas Air Worldwide, nel corso dell’ultimo Caspian Air Cargo Summit. Secondo il manager, la domanda di spedizioni per via aerea è prevista in aumento in media del 4% ogni anno da qui al 2030, spinta da un aumento del 10% di quella del solo segmento e-commerce (le consegne espresse contribuiranno invece per il +3% annuo e il general cargo per il +2,7%), pur nelle difficoltà e nelle riconfigurazioni degli scambi che le politiche tariffarie Usa stanno generando.
L’aumento della capacità disponibile (nel 2025 saranno consegnati 43 aerei freighter widebody, che diventeranno 36 nel 2026, 35 nel 2028, 34 nel 2029 e 36 nel 2030), non sarà però sufficiente ad assecondare questa evoluzione. Nello stesso intervallo di tempo, saranno infatti circa 130 i velivoli dello stesso tipo che usciranno dal mercato. Di conseguenza, se ad oggi gli aerei merci widebody operativi sono 655, al 2030 il numero salirà solo a 685 unità, circa il 4,4% in più.
Come noto, il fronte della produzione sista trovando spesso ad affrontare criticità negli approvvigionamenti e difficoltà nel far entrare nuovi modelli sul mercato, mentre i pochi passi avanti come l’ok dato a Iai per la conversione in merci di Boeing 777 rischia di non portare a benefici concreti, dato che il modello resta apprezzato dal segmento passeggeri.
Parallelamente, sul fronte della capacità belly, Drew ha osservato il diffondersi anche per voli di una certa durata di aerei del tipo A321X, che offrono una stiva merci ridotta.
E quindi: “Il lato dell’offerta – ha concluso il manager di Atlas Worldwide – potrebbe diventare un fattore limitante per la crescita del settore, perché continuiamo ad assistere a uno squilibrio tra offerta e domanda”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY




