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Il giornale online del made in Italy che si muove

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Ricerche & Studi

Per l’export di mobili italiani il 2023 si conferma stabile nonostante un campanello d’allarme

Claudio Feltrin (FederlegnoArredo): “Non possiamo far finta di non vedere come i mercati di punta del nostro Made in Italy si stiano riposizionando”

di Redazione SUPPLY CHAIN ITALY
17 Luglio 2023
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LegnoArredo_export mobili gen-mar23

La filiera italiana del legno-arredo nei primi tre mesi del 2023 ha esportato complessivamente per un valore di 4,98 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai primi tre mesi del 2022 con -0,3%. Lo rende noto Federlegno sottolineando che è ancora una volta la Lombardia a confermarsi la prima regione per valore esportato con 1,2 miliardi di euro (29% sul totale), in aumento del 3,9% sul primo trimestre 2022. A seguire il Veneto (+1,3%) con un valore esportato pari a 991 milioni di euro, mentre il Friuli Venezia-Giulia con 581 milioni di euro segna una flessione (-3,8%).

Sono le Marche, al quinto posto, con 242 milioni di euro esportati, a registrare la crescita più consistente (+11,1%) mentre la Puglia, in ottava posizione con 105 milioni di euro esportati segna quello che è il calo più marcato (-20,8%). Treviso (-0,6%) e Pordenone (-2,8%), nonostante il segno negativo, si confermano le prime due province in termini di export della filiera legno-arredo; seguono Monza e Brianza e Milano, in crescita rispettivamente del +2,3% e del +9,6%.

I dati sono stati elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su fonte Istat e fotografano l’andamento nell’avvio di anno dell’export del legno-arredo che ha, proprio nell’export di mobili, la sua punta di diamante: circa 3 miliardi di euro e un + 0,3% rispetto al primo trimestre 2022 che corrisponde a un andamento pressoché stabile.

Nella top ten dell’export di mobili è la Francia ad aggiudicarsi il primo posto con un +5,4%, mentre gli Stati Uniti, al secondo posto, registrano una brusca battuta d’arresto con un -9,5%.

Terza posizione per la Germania con un + 4,6%, al quarto posto il Regno Unito a +3,1%, mentre la Cina ancora al settimo posto, ma con un -17,6%. La Russia scende fino all’undicesimo posto con un -24,2%, mentre l’Arabia Saudita risale la classifica fino ad arrivare al sedicesimo posto grazie a un +27,2% e al trentaduesimo troviamo il Kuwait con un + 28,2%.

“Se i dati della filiera possono essere moderatamente rassicuranti grazie a un trimestre stabile che vede Lombardia e Veneto trainare i risultati, è l’export dei mobili che dà qualche segnale poco confortante e che ha trovato riscontro anche nei dati sulla produzione industriale di maggio 23 su maggio 22, con un -17,4 per il legno e un -8,5% per il mobile. Un calo – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – che possiamo dire fisiologico dopo due anni che definire eccezionali è un eufemismo. Ma non possiamo far finta di non vedere come i mercati di punta del nostro Made in Italy si stiano riposizionando. Gli Usa, pur rimanendo il secondo Paese registrano un -9,5%, la Germania slitta al terzo posto e la Cina, ancora al settimo posto, registra un -17,6%”.

Feltrin conclude dicendo: “Campanelli d’allarme? Forse non ancora così evidenti ma indicativi di una direzione di marcia di cui le aziende è indispensabile prendano coscienza quanto prima. In tal senso, accogliamo positivamente l’imminente presentazione dei nuovi bandi Simest a valere sul Fondo 394, a cui la Federazione ha collaborato con proposte concrete. Servono infatti misure efficienti per favorire l’internazionalizzazione delle imprese e l’apertura verso mercati fino ad ora poco esplorati. Penso agli Emirati Arabi e all’Arabia Saudita. Diversificare e aprire nuove rotte sono le parole d’ordine per affrontare un mercato ormai lontano dalle certezze del passato”.

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