Ancora in flessione (-4%) i noli container Shanghai – Genova
Nel frattempo i carrier riducono la capacità sulle tratte transpacifiche ma scommettono sull’accordo Usa – Cina

Mentre sulle relazioni commerciali globali continua a regnare l’incertezza (con tendenza all’ottimismo dati gli ultimi segnali di avvicinamento tra Usa e Cina), i noli per il trasporto via mare di container continuano nella loro tendenza al declino, dietro la quale però si nascondono dinamiche diverse.
L’ultimo aggiornamento del Drewry Container Index mostra infatti per la settimana terminata l’1 maggio una nuova flessione del 3% per l’indice composito, con prezzi medi di 2.091 dollari per il trasporto di un box da 40 piedi, un importo del 23% inferiore a quello di un anno fa.
Il calo interessa in modo pressoché generalizzato tutti i corridoi, a partire da quelli tra Far East ed Europa. In particolare sulla rotta Shanghai – Genova la flessione, del 4%, porta le tariffe a scendere sotto i 3mila dollari, precisamente a quota 2.889 dollari (-22% rispetto alla stessa settimana del 2024). Simile ma più marcato (-5%) il calo sulla tratta in uscita dallo stesso porto cinese in direzione di Rotterdam, con noli che ora si stabilizzano su una media di 2.202 dollari (inferiori del 29% a quelli di un anno fa).
Da notare che la tendenza negativa continua a interessare anche le tratte transpacifiche, le più esposte alle politiche daziali dell’amministrazione Trump (nonché a quelle di reazione cinese), su cui i liner già stanno intervenendo con massicci blank sailing correttivi.
In particolare la Shanghai – New York registra un calo del 3% a 3.500 dollari (-20% rispetto a un anno fa), mentre sulla Shanghai – Los Angeles il declino è dell’1% a 2.590 dollari (-23% nel confronto con lo scorso anno).
Il declino potrebbe però presto arrestarsi, non solo perché le cancellazioni viaggi (insieme allla riduzione di capacità delle navi ancora in servizio) produrranno presto i loro frutti, ma anche in considerazione dei surcharge che le stesse compagnie stanno parallelamente introducendo, con effetto a partire da maggio, sulle stesse tratte, come osservato da Linerlytica.
I carrier, secondo la società di analisi, starebbero in sostanza scommettendo sulla prossima firma di un accordo tra Usa e Cina in materia di dazi, ritenendola probabile a partire da questo mese di maggio – quando la riduzione del flusso di merci verso gli Stati Uniti sarà più evidente – alzando il valore dei noli. Una mossa in questo senso è già stata annunciata alcuni giorni fa da Hapag Lloyd, che ha comunicato l’introduzione di un sovrapprezzo (in forma di Peak Season Surcharge) per spedizioni dall’Asia orientale verso il Nord America (Usa e Canada) a partire dal 12 maggio, del valore di 1.000 dollari per container da 20 piedi e 2.000 per box da 40. Secondo Linerlytica questa convinzione ha portato già anche alla firma di nuovi contratti di lungo periodo per trasporto container via mare sulle tratte transpacifiche su livelli leggermente superiori rispetto all’anno scorso.
Nel frattempo, il Purchasing Manager Index per la Cina si è contratto ad aprile scendendo a 49, con una flessione di 1,5 punti su base mensile, secondo dati del National Bureau of Statistics del paese. L’indice come noto sintetizza valutazioni condotte tra responsabili degli acquisti delle aziende manufatturiere e dei servizi, ed è spesso considerato un indicatore anticipatore dell’andamento economico generale; in particolare un valore inferiore a 50 è ritenuto anticipatore di una fase di contrazione.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY