Con i dazi Usa al 15% vino italiano in allarme, perdite stimate per oltre 300 Mln euro
Le associazioni Federvini e Unione Italiana Vini propongono sostegni statali e accordi con i distributori americani per creare un fronte comune

Nonostante il nuovo accordo tra Ue e Stati Uniti per rafforzare la cooperazione commerciale, il settore vinicolo italiano è in profonda apprensione per la mancata esclusione dei suoi prodotti da qualsiasi esenzione dai dazi; una decisione definita dalle principali associazioni di categoria una grave “occasione mancata” che potrebbe causare perdite significative per l’export.
L’impatto economico è già stato quantificato con precisione dall’Unione Italiana Vini. Il nuovo regime di dazi al 15% potrebbe causare un danno di circa 317 milioni di euro nei prossimi 12 mesi, una cifra che potrebbe salire a 460 milioni in caso di ulteriore svalutazione del dollaro.
Il vino italiano è il prodotto più esposto, con un export verso gli Usa che rappresenta il 24% del totale, per un valore di circa 2 miliardi di euro all’anno. L’Osservatorio Uiv ha inoltre identificato i prodotti più vulnerabili, tra cui spiccano il Moscato d’Asti, il Pinot Grigio, il Chianti Classico e il Prosecco, che registrano incidenze sull’export superiori al 20%.
Di fronte a questo scenario, Federvini e Uiv propongono strategie complementari per difendere il settore.
Federvini, che attraverso il suo presidente Giacomo Ponti ha espresso profonda preoccupazione per una scelta che non riconosce la rilevanza strategica dei prodotti italiani ed europei nel mercato statunitense, propone una collaborazione con le istituzioni e si dichiara pronta a lavorare con i decisori politici italiani, europei e statunitensi per garantire un rapido reintegro di questi prodotti tra quelli che beneficiano di una piena apertura del mercato Usa.
La proposta di Uiv, invece, è su due livelli. Il segretario generale Paolo Castelletti sottolinea la necessità di un forte sostegno statale, in particolare per finanziare le attività di promozione del vino italiano all’estero, ora che le incertezze sono finite e il danno è concreto. Parallelamente, il presidente Lamberto Frescobaldi propone un’alleanza strategica con i partner commerciali americani (distributori, importatori e ristoratori) per creare un fronte comune che si opponga ai dazi, tutelando gli interessi congiunti di produttori italiani e operatori americani.
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