Lavoratori Yoox in sciopero dopo l’annuncio di maxi esuberi anche nell’interporto di Bologna
Il gruppo avvia una procedura di licenziamento collettivo per 211 dei suoi 1.091 addetti italiani

Sono scattati oggi lo sciopero e le prime mobilitazioni nelle sedi bolognesi di Yoox, dopo l’annuncio da parte dell’azienda dell’avvio di una maxi procedura di licenziamento collettivo che interesserà complessivamente 211 dei suoi 1.091 dipendenti italiani.
La doccia fredda, per i lavoratori del portale della moda, era arrivata lo scorso 2 settembre, quando MyTheresa, gruppo che lo aveva rilevato ad aprile dando vita alla piattaforma LuxExperience, – aveva formalizzato alle organizzazioni sindacali l’inizio della procedura per 211 dipendenti in Italia, di cui 165 appunto nel territorio bolognese. Nel dettaglio, sarebbero coinvolti 134 addetti della sede dell’interporto di Bentivoglio e 31 di quella di Zola Predosa, mentre i restanti operano nelle sedi milanesi.
Secondo Filcams Cgil e Fisascat Cisl, una comunicazione inaspettata considerando che, spiegavano, “negli ultimi 24 mesi abbiamo più volte esposto all’azienda la nostra preoccupazione in merito all’andamento economico e alla tenuta occupazionale, anche nei tavoli con le istituzioni” e che in quelle occasioni questa aveva “escluso il ricorso a licenziamenti” senza tuttavia però “entrare nel merito di piani industriali o di progetti di rilancio”.
Nel dettaglio, il gruppo avrebbe indicato come causa scatenante una riduzione dei ricavi di 191 milioni di euro nell’ultimo esercizio, con perdite complessive superiori a 2 miliardi di euro negli ultimi due anni. Secondo i sindacati la decisione è invece conseguente al subentro di LuxExperience, nell’ottica di una riduzione e un accentramento delle funzioni attualmente svolte da Yoox a livello di gruppo.
L’azienda, aggiungono, ha inoltre segnalato di non voler ricorrere ad ammortizzatori sociali, qualificando gli esuberi come “strutturali e definitivi”.
“Riteniamo, inoltre, che un processo di delocalizzazione di tale portata debba prevedere da subito il coinvolgimento delle istituzioni competenti, tra cui il Ministero del Lavoro e le Regioni interessate – hanno dichiarato congiuntamente Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – non consentiremo che venga smantellata una realtà industriale storicamente radicata nei territori di Bologna e Milano, con gravissime conseguenze sociali e occupazionali”.
La richiesta è quindi l’immediato ritiro della procedura di mobilità.
Di oggi la prima mobilitazione. A conclusione di tre assemblee che si sono svolte nelle due sedi bolognesi, le due sigle hanno proclamato una prima giornata di sciopero e contestualmente inoltrato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la richiesta di istituire un tavolo di crisi urgente. Il prossimo passaggio è in programma per il 10 settembre, quando si terrà un primo tavolo di confronto a livello nazionale, cui nei giorni successivi seguiranno ulteriori assemblee nelle varie sedi coinvolte.
Fondato da Federico Marchetti, il portale on line di fashion e lusso Yoox Net a Porter ad aprile come accennato sopra è stato ceduto da Richemont, che lo aveva rilevato nel 2018, al gruppo tedesco MyTheresa, dando quindi vita alla nuova piattaforma LuxExperience che, oltre a quelle già citati, include le ‘destinazioni online’ The Outnet e Mr. Porter. Lo scorso luglio le attività logistiche nell’interporto di Bologna, fino a quel momento in capo a Geodis, sono state rilevate da Fiege Logistics Italia.
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