“Meno mobilità militare e più logistica”: l’appello di Confetra sui fondi Cef
Il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 prevede per la componente trasporti del Connecting Europe Facility una cifra pressoché invariata (45,8 miliardi di euro a prezzi costanti) ma oltre il 30% delle risorse non andrà al trasporto merci

La Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica (Confetra) protesta perchè “il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034, presentato dalla Commissione europea, prevede per la componente trasporti del Connecting Europe Facility (Cef) una cifra pressoché invariata (45,8 miliardi di euro a prezzi costanti), ma oltre il 30% delle risorse sarà assorbito dalla mobilità militare, riducendo così gli spazi per investimenti in nodi logistici civili, intermodalità e retroporti”.
Secondo la confederazione presieduta da Carlo De Ruvo, “in un momento in cui le imprese di logistica, trasporto e spedizione sono chiamate a fare uno sforzo importante verso una logistica più green e con di fronte una transizione digitale strategica per il settore sarebbe stato utile mantenere almeno le risorse previste nel precedente bilancio”.
“La logistica è una precondizione per la competitività dell’Europa e, quindi, dell’Italia. Occorre dedicarle la dovuta attenzione nella programmazione finanziaria, elemento indispensabile anche per rimuovere quelle barriere interne alla Ue, in modo da incrementare la nostra competitività in un momento in cui l’Europa rischia di rimanere schiacciata nella competizione globale tra Stati Uniti e Cina” conclude Confetra.
L’auspicio della confederazione è che il Governo italiano nelle discussioni che interverranno nelle prossime settimane sollevi questo tema nelle sedi opportune e che il Parlamento europeo si faccia interprete delle esigenze di un settore che rappresenta un asse portante dell’economia reale.
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