Maxi-sequestro nella logistica salernitana
Una Ferrari, un’imbarcazione di diporto, tre ville di lusso (e complessivamente 100 beni immobiliari, inclusi alcuni terreni) nonché 1.500 autoarticolati e 11 società, per un valore complessivo di 200 milioni di euro, sono stati sequestrati quest’oggi da ufficiali di Polizia Giudiziaria a un imprenditore di Nocera Inferiore attivo nel settore dei trasporti e della logistica. […]
Una Ferrari, un’imbarcazione di diporto, tre ville di lusso (e complessivamente 100 beni immobiliari, inclusi alcuni terreni) nonché 1.500 autoarticolati e 11 società, per un valore complessivo di 200 milioni di euro, sono stati sequestrati quest’oggi da ufficiali di Polizia Giudiziaria a un imprenditore di Nocera Inferiore attivo nel settore dei trasporti e della logistica. L’operazione ha interessato non solo la provincia di Salerno, ma anche quelle di Reggio Emilia, Bari, Napoli e Mantova. Secondo quanto riportato da diverse testate dell’area, si tratterebbe in particolare del vertice del gruppo Adiletta, cui fa capo anche la società Eurotraffic.
L’operazione, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, fa seguito a una indagine che avrebbe accertato una pluralità di reati fiscali consumati, per circa 25 anni dall’imprenditore con il concorso di familiari e di terzi compiacenti e mediante il ricorso a condotte illecite che spaziano dalla fraudolenta sottrazione al pagamento delle imposte, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, appropriazione indebita, la bancarotta fraudolenta e intestazione fittizia di beni a terzi prestanome.
Le indagini, che erano state avviate nel 2016 e riguardavano esponenti del clan camorristico Serino, hanno portato a scoperchiare sistema economico finanziario criminale che ha portato all’evasione di enormi somme di denaro, consentendo all’imprenditore di arricchirsi oltremodo.
Attraverso il costante mancato pagamento dei tributi, per milioni di euro – ricostruiscono gli inquirenti – l’imprenditore avrebbe dapprima finanziato le società in bonis del gruppo in grado di offrire le loro prestazioni di tipo logistico e nel trasporto dei rifiuti offrendo prezzi estremamente concorrenziali. Al contempo avrebbe costituito una fitta rete aziendale di società da avviare al dissesto su cui scaricare i debiti derivanti dal mancato pagamento delle imposte delle società attive del gruppo. Successivamente le società sarebbero state svuotate secondo schemi tipici: mutamento della ragione sociale, spostamento della sede, contestuale cessione delle quote societarie a ridosso delle procedure di liquidazione.
Le investigazioni della Procura Distrettuale cli Salerno e della Polizia di Stato avrebbero inoltre prospettato l’esistenza rapporti di contiguità tra l’imprenditore ed esponenti di ambienti camorristici dell’area nocerino-sarnese.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY