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“Con la guerra necessario rivedere i contratti per il trasporto di veicoli finiti”

Anche il 2022 sarà un anno difficile per il settore automotive così come per la sua logistica, dato che la guerra in Ucraina sta aggiungendo ulteriori difficoltà a quelle causate dal covid e dalla carenza di microchip. Secondo Ecg, associazione che riunisce a livello europeo gli operatori che si occupano della movimentazione di veicoli finiti, […]

di
15 Marzo 2022
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Gefco bisarca

Anche il 2022 sarà un anno difficile per il settore automotive così come per la sua logistica, dato che la guerra in Ucraina sta aggiungendo ulteriori difficoltà a quelle causate dal covid e dalla carenza di microchip.

Secondo Ecg, associazione che riunisce a livello europeo gli operatori che si occupano della movimentazione di veicoli finiti, il conflitto darà come conseguenza forte rincaro del prezzo del carburante, inflazione e carenze di altri componenti, dato che l’industria automobilistica è fortemente dipendente dall’Ucraina per l’approvvigionamento di vari componenti e di materie prime. Il problema più grave e immediato secondo Ecg si sta osservando sembrano sui cablaggi, fabbricati in grandi quantità nel paese.

L’aumento del costo dell’energia, e quindi del bunker, anche navale, secondo l’associazione non può più essere gestito tramite le clausole sul carburante utilizzate nei contratti perché queste “non permettono più agli operatori di far fronte a questi cambiamenti per i quali sono state concepite e quindi di ricevere il compenso appropriato”. Tante aziende in questa situazione starebbero citando la guerra come motivo per far scattare le clausole di forza maggiore’ al fine di poter negoziare soluzioni ragionevoli. Il carburante è il problema più significativo, ma l’aumento del costo delle materie prime più in generale sta già provocando un aumento dei prezzi dei beni come navi e unità per il trasporto di auto; inoltre l’inflazione sta provocando un aumento dei salari.

Tutti i costi che gli operatori della finished vehicle logistics, che chiedono quindi alle case produttrici di riesaminare i contratti rapidamente per evitare che il settore si blocchi a causa dei problemi di liquidità che ostacolano le operazioni. “I produttori e gli altri clienti devono rettificare immediatamente i contratti per consentire un adattamento più rapido a cambiamenti come il prezzo del carburante”, ha dichiarato Mike Sturgeon, Direttore Esecutivo di Ecg, che ha poi chiesto nuovamente una maggiore condivisione delle informazioni sui volumi futuri in modo da consentire la pianificazione della capacità.

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