Poste Italiane studia car locker e altro per le consegne del futuro
Car locker, veicoli a guida autonoma, droni e altro ancora. Il mondo delle consegne sta cambiando e anche Poste Italiane, che sempre più guarda alla logistica anche per compensare i cali fisiologici nel segmento della corrispondenza, sta preparando l’evoluzione il suo modello operativo in linea con le richieste della clientela finale. Il tema è stato […]
Car locker, veicoli a guida autonoma, droni e altro ancora. Il mondo delle consegne sta cambiando e anche Poste Italiane, che sempre più guarda alla logistica anche per compensare i cali fisiologici nel segmento della corrispondenza, sta preparando l’evoluzione il suo modello operativo in linea con le richieste della clientela finale. Il tema è stato al centro di un webinar organizzato dalla società con il coinvolgimento in particolare di Simone Balbi, responsabile dell’offerta consumer e on line in Posta Comunicazione e Logistica, che ha esordito parlando della tendenza verso la personalizzazione delle opzioni di consegna, con la possibilità per la clientela di definire rerouting e replanning dei recapiti (con variazioni su tempi e luoghi) ma anche di richiedere aggregazioni di pacchi in arrivo in momenti diversi o in giorni fissi o di interagire maggiormente con i corrieri. Una delle opzioni che Poste Italiane sta valutando in questo ambito, ha segnalato, è il possibile utilizzo dei car locker, ovvero dei bagagliai delle auto (di ultima generazione) dei clienti come luogo di consegna.
Un altro trend sarà poi quello verso l’integrazione tra mondo dell’e-commerce e del retail. Se la pandemia li ha resi antagonisti, la tendenza sarà ora verso una sempre maggiore integrazione, in una scala secondo la quale il negozio fisico può fungere da semplice punto Pudo (di pick up drop out), da collect point (in grado di offrire servizi in tema di spedizioni), fino a modelli ibridi nei quali gli store fungano da magazzini (anche solo dedicando una porzione della superficie o una fascia oraria della giornata) per servizi di e-commerce o ancora di più di quick-commerce, integrandosi in questo caso con vetrine on line per acquisti su base locale per i quali rappresenta un micro-magazzino di prossimità per prodotti a elevatissima rotazione.
A essere ritenute interessanti sono poi le possibilità offerte dalla realtà aumentata. Queste – ha sottolineato Balbi – si estenderanno al di là degli spazi dei punti vendita per coinvolgere direttamente la logistica nella sua fase operativa: dagli headsup display (parabrezza ‘intelligenti’ in grado di fornire informazioni e indicazioni utili sui percorsi senza presentare rischi per la sicurezza), all’impiego di visori in grado di supportare gli operatori nelle operazioni di carico dei mezzi indicando la collocazione ottimale e più efficiente dei pacchi. Altri strumenti a disposizione delle ‘consegne del futuro’ saranno poi cassette smart, veicoli stradali a guida autonoma e droni. Se su questi ultimi pare di cogliere ancora una certa cautela da parte di Poste (“le problematiche di sicurezza sono ancora consistenti, i casi di fallimenti sono stati tanti” ha evidenziato il manager), c’è invece una certa apertura rispetto alla possibilità di effettuare consegne con furgoncini ‘smart’, adatti in particolare a recapitare pacchi in momenti come il finesettimana o alla sera, in aree ad alta densità abitativa o nei centri storici. Probabile, secondo il manager di Poste Italiane, che nella pratica si arrivi a una soluzione ibrida, con l’impiego cioè di veicoli a guida autonoma ma con corrieri a bordo, che si dedicheranno quindi soprattutto alle attività di contatto e relazione con la clientela.
F.M.
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