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Economia

La Commissione Europea medita una stretta sull’e-commerce cinese

Allo studio una proposta per applicare i dazi doganali anche a prodotti dal costo inferiore ai 150 euro

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
8 Luglio 2024
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La Commissione Europea sta ragionando della possibile cancellazione della barriera dei 150 euro per l’applicazione dei dazi doganali di prodotti personali o piccoli regali importati dalla Cina, una mossa che se effettivamente realizzata metterebbe in difficoltà molti degli acquisti di e-commerce dal paese. L’indiscrezione è stata riportata qualche giorno fa dal Financial Times che ha citato come fonti tre persone vicine al dossier.

In particolare nel mirino dei legislatori europei ci sarebbero i marketplace Temu, Ali Express e Shein. Le disposizioni, scrive la testata britannica, si applicherebbero a qualsiasi rivenditore online che spedisce ai clienti dell’Ue direttamente dall’esterno. Secondo un funzionario, questa misura era già stata messa sul tavolo lo scorso anno; ora, con l’insediamento della nuova Commissione, il tentativo sarebbe quello di arrivare a una iniziativa già entro la fine dell’anno per contrastare l’import di merce a basso costo. A beneficiare di una eventuale misura di questo tipo potrebbero essere anche operatori europei come H&M e Zara, che pagano la concorrenza e i bassi prezzi di Shein.

Secondo la Commissione, ogni anno vengono importati nell’Ue 2,3 miliardi di articoli al di sotto della soglia di 150 euro esente da dazi. Le importazioni di e-commerce sono più che raddoppiate dall’anno prima, superando i 350.000 articoli in aprile. Come già visto, l’exploit degli acquisti e-commerce sta avendo un profondo impatto sul trasporto verso l’Europa, tanto da essere indicato tra le cause della maxi crescita dei traffici aerei registrata anche in Italia negli ultimi mesi.

Con l’aumento dei volumi in ingresso nella Ue, è inoltre aumentato il numero di prodotti pericolosi segnalati, nella misura di oltre il 50% dal 2022 al 2023, arrivando a oltre 3.400 unità. In particolare a essere interessati da problemi di sicurezza sono soprattutto cosmetici, giocattoli, elettrodomestici e abbigliamento.

Il trapelare delle indiscrezioni su questa possibile proposta di legge ha provocato diverse reazioni tra gli interessati. Il gruppo di pressione Eurocommerce, che rappresenta il settore del retail in Europa, ha evidenziato la necessità di condizioni di concorrenza a livello europeo nell’e-commerce per tutti gli attori che si rivolgono ai consumatori della Ue. Tra gli operatori cinesi del settore, Temu ha evidenziato che la sua crescita non dipende da articoli a basso costo e si è detto aperto a modifiche legislative “purché siano giuste” e che si allineino “agli interessi dei consumatori”. AliExpress ha detto di star “collaborando con i legislatori” per di continuare a essere in linea con i parametri del mercato Ue e anche Shein ha dichiarato di essere “pienamente favorevole” a una riforma dei dazi doganali.

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