Assegnati i fondi per la digitalizzazione degli interporti finanziata dal Pnrr
A quello di Padova la quota maggiore dei complessivi 8,29 milioni distribuiti tramite la misura
Sono 16 gli interporti di rilevanza nazionale che hanno presentato domanda per poter beneficiare di finanziamenti a supporto di progetti di digitalizzazione informatica, in particolare per iniziative in linea con gli standard di interoperabilità funzionali definiti dalla Piattaforma Logistica digitale Nazionale e che prevedano interconnessioni con i Port Community System.
Finanziata dal Pnrr (in particolare dalla misura Digitalizzazione della catena logistica) la misura era dotata di risorse complessive ministeriali per 10 milioni di euro, assegnati per conto del ministero da Ram Spa.
Nel dettaglio, secondo quanto indicato nel Decreto del Mit n. 224 del 30 agosto 2024, ora in corso di registrazione, risultano essere stati assegnati fondi per complessivi 8.269.104 euro.
La quota maggiore, ovvero 2,72 milioni di euro – si apprende dalla lettura del provvedimento – andrà all’interporto di Padova, seguito per entità del sostegno dall’interporto di Bologna (841.498 euro) e da quello di Torino (609.749 euro). L’interporto di Prato riceverà 548mila euro, quello di Verona 512.250 euro, quello di Venezia 400.448 euro, mentre quello di Livorno – Guasticce e quello di Nola riceveranno rispettivamente 379.498 e 373.994 euro. Quote simili sono quelle che andranno agli interporti di Parma, assegnatario di 372.500 euro, Trieste, che ne riceverà 347.500, Pescara con 324.448, Portogruaro con 307.500 e Novara, per 232.248 euro. Più limitate le risorse assegnate agi scali di Trento, Orte e Cervignano, destinatari nell’ordine di 117.149 euro, 115.250 euro e 66.850 euro.
Il bando, lanciato lo scorso febbraio, prevedeva che fossero supportati interventi “per la realizzazione dei connettori per l’interoperabilità con la Pln e il gateway nazionale eFti”; “interventi di prima realizzazione e/o reingegnerizzazione volti alla progettazione e implementazione di servizi base per i sistemi informatici degli interporti (di seguito FVS)” e “interventi sui Fvs (Freight Village System, ndr) per l’estensione funzionale, reingegnerizzazione e integrazioni volti alla messa a disposizione di servizi aggiuntivi, anche in una logica federata, volti a fornire una più ampia copertura funzionale per i nodi interportuali e la loro piena integrazione e interoperabilità con altri sistemi e piattaforme sia nazionali pubbliche sia private”.
Un ulteriore vincolo fissato nel bando era che il 40% delle risorse allocabili fosse destinato “prioritariamente alle Regioni del Mezzogiorno”.