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Il giornale online del made in Italy che si muove

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Logistica

Flettono le vendite estere di tessile made in Italy (-8,5%)

In aumento solo i mercati di Cina (+4,8%), Vietnam (+19,7%) e Sri Lanka (+11,1%)

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
5 Febbraio 2025
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MIlano Unica Tessili

Il tessile made in Italy, secondo le stime dell’Ufficio Studi Economici di Confindustria Moda, archivierà il 2024 con un fatturato di 7,1 miliardi di euro, in calo del 7,7% sull’anno precedente. Sul dato pesa la flessione delle vendite estere, scese su base annua dell’8,5% nonostante nei primi nove mesi dell’anno il calo sia stato molto più contenuto (-1,3%). In altre parole, si legge nella nota di Confindustria Moda, diffusa ieri in apertura del Salone Milano Unica, “si è mantenuta la dimensione quantitativa complessiva” dei tessuti esportati nel 2023, “pagando però in termini di prezzi e margini”. Dall’altro lato, le importazioni scendono invece del 5,8%.

L’analisi dei flussi dei primi nove mesi dello scorso anno mostra per l’export un andamento positivo verso la Cina (+4,8%), che insieme a Hong Kong (-0,5%) costituiscono il primo mercato di sbocco del comparto con un valore di 250 milioni di euro, grazie in particolare ai tessuti in lana pettinata e cardata. Calano invece i mercati di Francia (-16,2%) e Germania (-22,6%), rispettivamente al secondo e terzo posto della lista. Scendendo la classifica, si registrano flessioni inoltre in direzione della Romania (-15,3%), la Tunisia (-11,5%), la Spagna (-13,7%), la Turchia (-27,3%), il Portogallo (-12%), gli Usa (-6,1%). I cali proseguono verso Bulgaria (-9,9%) e Marocco (-8,1%). In crescita di contro le vendite verso Vietnam (+19,7%) e Sri Lanka (+11,1%), che insieme pesano per il 5% del totale. La flessione risulta generalizzata dal punto di vista dei comparti.

Guardando infine alle importazioni, l’analisi riscontra l’elevata concentrazione di merce proveniente da Cina (+1,2%), Turchia (-6%) e Pakistan (-25,3%), che insieme pesano per oltre il 50% in quantità e valore.

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