Segrate ha detto ufficialmente no alla Zls del porto e retroporto di Genova
Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera per richiedere l’esclusione dalla perimetrazione

Anche il Consiglio Comunale di Segrate, dopo quello di Pioltello, ha approvato (13 favorevoli, 4 astenuti) una delibera per richiedere la sua esclusione dalla perimetrazione della Zls Porto e Retroporto di Genova.
Nella seduta che si è tenuta nella serata di ieri 30 settembre, è stato l’Assessore al Territorio Francesco Di Chio a illustrare nel dettaglio le ragioni di quella che ha descritto come una “proposta gentile” rivolta al governo e agli altri enti sovralocali competenti.
Pur riconoscendo le “grandi opportunità per lo sviluppo economico” offerte in generale dalle Zone Logistiche Semplificate, Di Chio ha infatti sottolineato come questa sia un ostacolo per la pianificazione urbanistica segratese, ormai orientata a sviluppi di tipo residenziale e direzionale, suggerendo che questa possa invece risultare attrattiva per “altri comuni” dell’area.
Lo stesso Di Chio ha espresso la speranza che la proposta, sotto il coordinamento di Città Metropolitana, possa effettivamente essere accolta dal governo e dagli altri enti, “altrimenti funzionerà come con Hupac (riferimento al terminal Teralp all’interno di Milano Smistamento, ndr): nonostante il parere contrario del Consiglio Comunale (espresso nel 2015, ndr), il governo ha imposto questa funzione”.
Come noto, il primo no ufficiale dei comuni milanesi coinvolti nel progetto della Zls del Porto e Retroporto di Genova è stato espresso dal Consiglio Comunale di Pioltello a inizio mese. Oltre a quelli di Pioltello e Segrate (guidati da amministrazioni di centro-sinistra), a essere toccati sono quelli di Vignate (dove è nato un comitato civico contrario al progetto) e Melzo (entrambi amministrati da sindaci rappresentanti di liste civiche).
F.M.
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