“Noli container spot in calo fino al 25% anche per tutto il 2026” secondo Xeneta
La società di analisi scettica sui possibili effetti positivi sul trasporto via mare della recente tregua fra Usa e Cina
La tregua commerciale di 12 mesi raggiunta a fine ottobre tra Cina e Usa dopo l’incontro tra i presidenti dei due paesi Xi Jinping e Donald Trump – relativa tra le altre cose alle tasse portuali reciproche – non arresterà la caduta dei noli container e soprattutto non darà nuova linfa alla domanda di trasporto via mare di container sulle rotte transpacifiche.
Lo sostiene un report di Xeneta, che ‘smonta’ le speranze di chi vedeva nel rinvio una azione positiva e stabilizzante per le spedizioni marittime globali.
“I dazi sono ancora alti nonostante la tregua e i caricatori statunitensi utilizzeranno la prima metà del 2026 per smaltire le scorte accumulate finora con il frontloading” ha commentato Emily Stausbøll, Senior Shipping Analyst della società di analisi. Sul punto, va registrata la posizione leggermente discordante di Ted Chen, direttore Ocean freight global sales & marketing di Dimerco Express Group, che pur nell’ambito di una visione simile a Seatrade Maritime News ha descritto la posizione degli importatori Usa come “attendista”, con la possibilità però che riavviino le operazioni di approvvigionamento già all’inizio del prossimo anno.
Tornando all’attualità, allo 31 ottobre, secondo Xeneta, i noli medi per Feu (container da 40 piedi) per spedizioni dalla Cina verso la costa ovest Usa erano del 59% inferiori a quelli di un anno prima, mentre in direzione della costa est la flessione era del 48%. Un calo, secondo gli analisti, correlato a una contrazione della domanda di trasporto marittimo container lungo la tratta che ad agosto era del 13% rispetto a un anno prima e che non è destinato a mutare di segno a seguito dell’annuncio della tregua. Pertanto, spiega Xeneta, la sua previsione è quella di una ulteriore flessione fino al 25% dei noli spot medi e di fino al 10% per i noli fissati nei contratti di lunga durata per tutto il 2026.
Un punto sottolineato con forza dagli analisti è come accennato il perdurare di una situazione di sostanziale incertezza, poco scalfita dalla sigla di un accordo commerciale provvisorio della durata di 12 mesi come quello appena raggiunto anche perché si è ancora in attesa del pronunciamento della Corte Suprema Usa sui ricorsi contro i dazi. Nemmeno sono certi i tempi in cui questo potrà arrivare: secondo Seatrade Maritime News, la decisione potrebbe essere comunicata già a gennaio così come il prossimo giugno.
Lo stesso accordo – sottolinea Xeneta – non solo provvisorio ma anche “privo di dettagli concreti”, ostacola decisioni di lungo periodo sulle catene di fornitura, considerato che spostare gli approvvigionamenti in paesi diversi richiede tempi più lunghi di soli 12 mesi. Infine, resta il fatto che ad oggi non ci sono indizi chiari non solo rispetto a quel che succederà al termine della tregua ma nemmeno è certo che questa resti davvero in vigore per tutto il periodo.
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