Torna la spinta al friendshoring nel terzo trimestre 2025
Unctad rileva anche una maggiore spinta alla concentrazione degli scambi commerciali e al nearshoring
Cambio di rotta e forma, nel terzo trimestre 2025, nella crescita delle relazioni commerciali globali.
L’ultimo Global Trade Update di Unctad, l’agenzia Onu per il commercio, pubblicato in questi giorni, segnala infatti un nuovo ritorno di interesse per il friendshoring, ovvero la tendenza a sviluppare scambi commerciali con paesi alleati o amici, che era stata osservata nelle catene del valore soprattutto a partire dal 2023. Pur trovandosi ancora su livelli superiori alla media del 2021, la spinta in questa direzione sembrava essersi affievolita nei primi trimestri del 2025, ma come evidenziato dal grafico (linea arancione) ora sembra aver ripreso vigore.
In aumento, nel terzo trimestre 2025, anche la tendenza alla concentrazione degli scambi tra paesi. La maggiore diversificazione che si era vista dalla metà del 2024, dopo una fase di stabilità a inizio anno, ha ora lasciato spazio a un ‘restringimento’ del ventaglio delle relazioni tra un numero minore di paesi, pur restando sotto i valori medi del 2021. Una lieve tendenza alla risalita si osserva infine anche per il nearshoring, ovvero la tendenza a sviluppare scambi commerciali con paesi vicini geograficamente, che pure resta però sotto la media del 2021.
I fattori geo-economici, insomma, “continuano a svolgere un ruolo significativo nel modellare i principali schemi di commercio bilaterale” scrive Unctad. Ciò detto, secondo l’agenzia è anche vero negli ultimi 12 mesi le relazioni tra due partner/rivali come Cina e Usa sono cambiate di poco (la dipendenza della prima dai secondi è cresciuta dello 0,3%, mentre gli Stati Uniti hanno visto calare la loro solo dello 0,6%). Variazioni più significative si sono invece registrate tra alcuni dei rispettivi partner commerciali. Per esempio, la Russia ha accresciuto la sua dipendenza dalla Cina (+1,7%) e dall’India (+0,7%), mentre si è resa meno dipendente dalla Ue (-1,3%). Parallelamente l’Australia ha allentato i legami con la Cina (-2,3%) e il Regno Unito ha fatto lo stesso con l’Ue (-2,2%), stringendo allo stesso tempo i legami con gli Usa (+0,8%). Malesia (+2,3%) e Vietnam (+1,5%) e lo stesso ha fatto in misura minore (+0,7%) il Brasile.
F.M.
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