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Il caro noli dei container non si ferma: superata quota 10.000$ sul trade Asia – Europa

Il nolo per un trasporto via mare di un container da 40 piedi da Shanghai a Rotterdam ha toccato giovedì i 10.174 dollari, registrando un incremento del 3,1% rispetto alla scorsa settimana e un aumento pari al 485% rispetto al valore di un anno fa. Lo evidenzia Bloomberg sulla base dell’ultimo Drewry World Container Index. […]

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28 Maggio 2021
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Il nolo per un trasporto via mare di un container da 40 piedi da Shanghai a Rotterdam ha toccato giovedì i 10.174 dollari, registrando un incremento del 3,1% rispetto alla scorsa settimana e un aumento pari al 485% rispetto al valore di un anno fa. Lo evidenzia Bloomberg sulla base dell’ultimo Drewry World Container Index. Un altro indice composito realizzato dalla società di analisi britannica, che tiene sotto controllo l’andamento delle 8 maggiori rotte marittime mondiali, mostra invece un picco a 6.257 dollari, ovvero il 2% in più rispetto a una settimana fa e il 293% in più rispetto allo scorso anno. In entrambi i casi si tratta di record mai toccati dal 2011 a questa parte, tanto più evidenti se si considera che le rate di nolo tra 2016 e 2020 avevano oscillato senza però mai superare i 3.000 dollari.

Un andamento simile è stato riscontrato anche da Xeneta, rileva Maritime Executive. Secondo la società di analisi, che raccoglie indicazioni da caricatori e spedizionieri, il suo benchmark globale è cresciuto del 34,5% nei primi 5 mesi del 2021. In particolare i dati mostrano incrementi in tutte le tratte maggiori, con un aumento addirittura di oltre il 50% per quelle dal Far East all’Europa.

Tra le ragioni alla base dei maxi rincari, Bloomberg cita un fenomeno già ampiamente noto al comparto, ovvero la scarsa disponibilità di container da 20 e 40 piedi.
“Tra la forte ripresa dei consumi e il restocking in atto da parte delle imprese, le discontinuità che hanno avuto origine dal blocco al canale di Suez dello scorso marzo e dalle congestioni portuali stanno causando ritardi e costi maggiori per i caricatori, mentre i carrier si godono i loro profitti vertiginosi” ha concluso l’agenzia.

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