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Dalle banchine portuali alla logistica terrestre: Psa Italia in cerca di magazzini e caricatori

La concorrenza in Italia nei trasporti e nella logistica di carichi containerizzati sta diventando sempre più agguerrita. Alle compagnie di navigazione (Msc, Maersk, Cosco, Cma Cgm) che da qualche anno stanno investendo per controllare progressivamente un numero sempre maggiore di anelli della catena logistica terrestre rispondono ora i gruppi terminalisti portuali che dalle banchine vogliono […]

di
24 Luglio 2021
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Psa Genova Prà binari treno container

La concorrenza in Italia nei trasporti e nella logistica di carichi containerizzati sta diventando sempre più agguerrita. Alle compagnie di navigazione (Msc, Maersk, Cosco, Cma Cgm) che da qualche anno stanno investendo per controllare progressivamente un numero sempre maggiore di anelli della catena logistica terrestre rispondono ora i gruppi terminalisti portuali che dalle banchine vogliono anch’essi ampliare il proprio raggio d’azione verso le aree retroportuali.
L’ultima novità in questo contesto, dove a sfidarsi sono colossi da miliardi di dollari di fatturato, è rappresentata in Italia dal fatto che Psa Genova Prà, il maggiore terminal contenitori del Nord Tirreno che movimenta circa il 60% del traffico container del porto di Genova, intende proporre al mercato una maggiore offerta di servizi marittimi e di logistica integrata. Per questo la società ha appena nominato nel ruolo di supply chain manager Fabio Bucchioni, finora amministratore delegato di un’azienda (Spedemar) specializzata nel consolidamento e nella movimentazione delle merci in arrivo o partenza dal porto della
Spezia.

Roberto Ferrari, vertice di Psa Genoa Investments (la holding che controlla i terminal container Psa Genova Prà e Sech di Genova), ha spiegato: “La nostra controllante Psa
International ha da tempo avviato una divisione chiamata Cargo Solutions con l’obiettivo di allargare la propria attività anche fuori dai terminal portuali e offrire alla clientela un servizio più ampio. L’ambizione è quella di allargare la catena del valore al fine di non essere più solo un operatore terminalista puro”.

Questa iniziativa, che va di pari passo con l’offerta diretta di servizi intermodali per il trasporto di container fra il porto di Genova Prà e la Svizzera, oltre che con l’imminente acquisizione del 49% dell’impresa ferroviaria genovese Fuori Muro, rappresenta un ulteriore tassello del più ampio mosaico volto ad ampliare la sfera dei servizi offerti dall’imbarco e sbarco di container ad altre attività complementari. “Qualcosa di molto simile a quello che i global carrier marittimi stanno facendo con la progressiva integrazione verticale lungo la catena logistica. Anche Psa, attraverso la società Cargo Solutions e il sistema IT Calista, si rivolge non solo a compagnie marittime ma soprattutto a spedizionieri e a grandi caricatori Bco (beneficial cargo owner, ndr) proponendo spazi e soluzioni di logistica” ha aggiunto Ferrari.

Il primo step sarà quello riacquisire la gestione diretta dei magazzini di cui Psa già dispone a Genova Prà (si parla di circa 20.000 mq di spazi) ma in prospettiva “l’azienda guarda con interesse alla possibilità di aggiungere altri spazi in alcune aree strategiche, come ad esempio Milano e la Lombardia ma non solo”.

In Italia, oltre al colosso terminalistico controllato dal fondo sovrano di Singapore, il mercato della logistica nei container è dominato da Msc che può sfruttare le sinergie generate dal fatto di essere il secondo vettore marittimo al mondo per capacità di stiva a disposizione, una presenza diffusa in tutti i maggiori porti italiani con terminal container controllati o partecipati, un’impresa ferroviaria di recente costituzione (Medway Italia) e un operatore logistico per l’organizzazione di trasporti stradali e intermodali (Medlog Italia). Il prossimo step sarà la realizzazione di un grande inland terminal in provincia di Bergamo.
Discorso simile vale per la compagnia francese Cma Cgm (che controlla Ceva Logistics oltre a diversi terminal portuali), per la danese Maersk e la cinese Cosco (socie ad esempio nel nuovissimo terminal container di Vado Ligure).

Un altro gruppo terminalistico, invece, Contship Italia (controllato dalla tedesca Eurokai), nel nostro paese aveva già sconfinato dalle banchine (di Spezia, Ravenna e Salerno) alla logistica retroportuale puntando su una propria impresa ferroviaria per il trasporto di container (Oceanogate), sui trasporti terrestri (Hannibal) e un inland terminal a Melzo (in provincia di Milano).

Nicola Capuzzo

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