Aumenti a doppia cifra per le esportazioni dei formaggi italiani extra Ue
La Penisola, rileva Assolatte, si conferma sul gradino più alto del podio in Europa per valore e seconda solo alla Germania per quantità
L’Italia si conferma sul gradino più alto del podio in Europa per valore dell’export di formaggi, e seconda solo alla Germania per quantità. Lo indicano le analisi di Assolatte, che riscontrano in particolare un boom delle vendite extra Ue, con aumenti a doppia cifra in volume (93mila tonnellate, +14%) e in valore (844 milioni di euro, +11 %).
Tra i prodotti protagonisti di questo successo si trovano Grana Padano e Parmigiano Reggiano, mozzarelle, burrate e ricotte, mascarpone, grattugiati, pecorini, Gorgonzola.
“Un’ascesa eccezionale – ha sottolineato Paolo Zanetti, presidente dell’associazione – se si considera che 5 anni fa eravamo ancora al quinto posto; un’accelerazione con cui abbiamo superato l’Irlanda, poi la Francia, e infine, nel primo semestre di quest’anno, l’Olanda”.
I risultati del semestre nel dettaglio confermano inoltre l’Italia quale primo esportatore europeo verso Stati Uniti (19.800 tonnellate), Svizzera (13.100 tonnellate), Cina (6.070 tonnellate), Emirati Arabi (1.700 tonnellate), Canada (3.750 tonnellate) e secondo in Giappone, con 6.400 tonnellate di formaggi esportati e in Australia (3.300).
A incombere su questo stato di grazia per l’export di settore è però la possibile introduzione di dazi da parte della Cina. Secondo la recente indagine aperta dalle autorità cinesi, spiega Assolatte, gli aiuti europei e nazionali al settore lattiero caseario permetterebbero ai formaggi italiani e comunitari di arrivare sul loro mercato con prezzi troppo competitivi. “C’è quindi un rischio che tra qualche settimana le nostre imprese dovranno pagare fior di dazi per portare i formaggi italiani sulle tavole cinesi”, ha avvertito Zanetti, per il quale l’eventuale azione cinese sarebbe in realtà una ritorsione per i dazi imposti dall’Europa sui motori elettrici provenienti dal paese asiatico.
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