Poste Italiane dà il via con Dea alla jv Patrimonio Italia Logistica
Nella trasformazione del portafoglio di magazzini e hub del gruppo saranno coinvolti “più operatori specializzati nello sviluppo immobiliare in ambito logistico”

Il piano The Connecting Platform di Poste Italiane, presentato lo scorso marzo e che mira a fare del gruppo un operatore logistico a tutto tondo, ha fatto passi avanti in tutto il 2024, come testimoniato ora anche dalla nuova rilevante crescita della consegna pacchi (+20,4% in volume) registrata nell’esercizio secondo quanto riportato nell’ultimo report economico-finanziario.
Uno step significativo sul fronte degli asset è stato però compiuto anche in questi primi mesi del 2025, con la costituzione, avvenuta solo lo scorso 14 febbraio, di Patrimonio Italia Logistica Sicaf (società di investimento a capitale fisso) Spa, joint venture tra i due partner Poste Italiane (con un iniziale 90%) e Dea Capital Real Estate Sgr (10%). Alla newco, come già noto, Poste Italiane conferirà gran parte del suo patrimonio immobiliare, o meglio, come ha chiarito ora, “tutti i più grandi siti della rete primaria e gran parte della rete intermedia” per una “superficie complessiva di circa 640.000 metri quadrati”.
L’operazione, si legge ancora nel documento, ha come obiettivo “l’accelerazione” e il “co-finanziamento della trasformazione infrastrutturale ed immobiliare di Poste Italiane”, con l’obiettivo – perlomeno stando a quanto fissato nel piano Connecting Platform -di passare dalla capacità di 230.000 metri quadrati del 2023 a una pari a 400.000 metri quadrati nel 2028.
Un elemento importante sarà il coinvolgimento, in questo processo di trasformazione, di altri attori. Nella nota il gruppo ha infatti prospettato la necessità di includere nel percorso “più operatori specializzati nello sviluppo immobiliare in ambito logistico in grado di apportare risorse finanziarie e know-how specialistico”. Questo con lo scopo di “accelerare così il processo di rinnovamento dei siti”.
F.M.
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