Hupac: resilienza e trasformazione digitale per rendere più competitiva l’intermodalità (VIDEO)
Al forum annuale di Lugano si è parlato delle vie per fare del trasporto merci su ferro una via vincente. Ma bisogna vedersela con un gap di infrastrutture molto diverse da un Paese all’altro

Lugano (Svizzera) – Un corridoio ferroviario europeo che sia resiliente e digitale per fare in modo che l’intermodalità diventi più competitiva e possa veramente esprimere tutto il suo potenziale. È stato questo il tema del forum annuale di Hupac che si è svolto a Lugano, in Svizzera, alla presenza di oltre 250 azionisti e operatori della logistica e dei trasporti provenienti da tutta Europa.
L’evento ha messo al centro del dibattito le sfide più pressanti per il trasporto combinato, in particolare le criticità infrastrutturali, la necessità di una maggiore integrazione digitale e la preoccupante flessione dei volumi nel trasporto ferroviario.
A lanciare un messaggio forte alla politica europea è stato Hans-Jörg Bertschi, presidente del Gruppo Hupac, che ha invocato “un’azione concreta per garantire un’infrastruttura ferroviaria affidabile e resiliente”. Cinque le misure proposte: pianificazione coordinata dei cantieri ferroviari, con capacità di deviazione e senza chiusure totali; finanziamento svizzero per l’adeguamento dei tunnel dei Vosgi, come parte di un nuovo corridoio da 4 metri sulla riva sinistra del Reno; sostegno all’impiego di locomotive ibride sulla tratta Wörth–Strasburgo, oltre alla prosecuzione dei contributi svizzeri all’esercizio del trasporto combinato oltre il 2030 e al ruolo attivo della Svizzera nella gestione del corridoio Mediterraneo–Renania–Mare del Nord.
Sul fronte industriale, la risposta è già pronta. L’amministratore delegato di Hupac, Michail Stahlhut, ha illustrato il nuovo “Pipeline concept”, un modello operativo che punta su collegamenti ad alta frequenza nei corridoi chiave e su interventi mirati di digitalizzazione. Obiettivo: costruire un sistema intermodale più stabile, flessibile e produttivo. Il messaggio emerso dal forum è chiaro: la resilienza non è solo un antidoto alle crisi, ma il pilastro su cui costruire il futuro del trasporto intermodale in Europa.
Il 2024 è stato un anno complesso per la logistica europea, segnato da costi ferroviari elevati, rete carente e cantieri in Germania. In questo contesto, Hupac ha puntato su agilità operativa e nuove strategie per garantire continuità e stabilità nei servizi. Tra i risultati principali: il riassetto della rete, l’apertura di nuovi traffici verso la Spagna e il passaggio di parte dei collegamenti Belgio-Italia attraverso la Francia per aggirare le criticità tedesche. Importante anche il successo dello shuttle diesel in Francia, che ha confermato la flessibilità del trasporto combinato.
Sul fronte infrastrutture, proseguono i lavori per i terminal di Piacenza e Barcellona, previsti in esercizio entro fine 2025. Hupac guarda al futuro con la Strategia 2028, che punta su innovazione, sostenibilità e decarbonizzazione della catena logistica, in linea con gli obiettivi europei.
L’amministratore delegato di Hupac, Michail Stahlhut, ha ribadito la centralità della resilienza e della collaborazione tra operatori per costruire un trasporto merci più affidabile e sostenibile.
La combinazione di costi energetici elevati, criticità strutturali della rete tedesca e una domanda di trasporto stagnante ha messo sotto pressione il traffico combinato strada-rotaia. In questo scenario, Hupac ha puntato su resilienza operativa e investimenti strategici per garantire continuità nei collegamenti e posare basi solide per il futuro.
Il traffico complessivo ha raggiunto le 949mila spedizioni stradali su rotaia, pari a 1,8 milioni di Teu, segnando un calo del 2,6% rispetto al 2023. Il core business del transito attraverso la Svizzera ha tenuto, con volumi stabili (-0,2%), mentre il traffico via Francia e Austria è sceso nettamente a causa di interruzioni e carenze infrastrutturali. Anche il trasporto marittimo di hinterland dai porti tedeschi ha sofferto, penalizzato dalle difficoltà della rete ferroviaria nazionale. Sono cresciuti del 165% i traffici intermodali extraeuropei, legati soprattutto alla crisi nel Mar Rosso che ha spinto numerosi operatori a scegliere la rotta terrestre Europa-Cina come alternativa affidabile.
Per far fronte ai colli di bottiglia tedeschi, Hupac ha iniziato a spostare parte dei traffici tra Belgio e Italia attraverso la Francia. Inoltre, nel 2024 è stato avviato con successo un servizio shuttle diesel attraverso l’Alsazia durante la chiusura della linea Reno, a dimostrazione della capacità dell’azienda di trovare soluzioni operative rapide in situazioni di emergenza.
L’aspetto digitale e tecnologico è diventato centrale nella gestione della rete. Il sistema WOLF Train Radar, utilizzato quotidianamente da oltre il 90% dei clienti, consente di monitorare in tempo reale la circolazione dei treni. Sono stati inoltre avviati progetti di intelligenza artificiale per analizzare i modelli di ritardo e migliorare la gestione delle deviazioni.
Sul fronte degli investimenti, sono proseguiti i lavori sui terminal di Piacenza e Barcellona, il cui avvio è previsto nel corso del 2025. Hupac ha anche aumentato la propria partecipazione nel terminal di Singen, consolidando così la propria presenza nei nodi logistici strategici europei. Dal punto di vista ambientale, l’operatore intermodale svizzero ha confermato il proprio impegno nella riduzione delle emissioni, risparmiando nel 2024 circa 1,3 milioni di tonnellate di CO2e rispetto al trasporto su strada. Anche i consumi energetici sono stati abbattuti del 74%. Tutti i carri della flotta sono a bassa rumorosità e cresce la quota di veicoli dotati di freni a disco.
Il bilancio 2024 si è chiuso con un utile di 9,4 milioni di franchi svizzeri, dopo la perdita registrata l’anno precedente. Il fatturato si è attestato a 626 milioni di franchi, in calo del 3,3%, ma con margini migliorati grazie alle misure di razionalizzazione e alla riduzione dei costi operativi.
Lo sguardo al futuro resta positivo, pur nella consapevolezza delle incertezze geopolitiche e dei rischi legati alla deindustrializzazione di alcuni mercati europei. La Strategia 2028 conferma il focus su innovazione, digitalizzazione, sostenibilità e ampliamento della capacità terminalistica. L’obiettivo dichiarato è consolidare il trasporto combinato come soluzione competitiva e a basso impatto climatico, capace di rispondere alle esigenze logistiche di un mercato europeo in trasformazione.
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