Maxi sequestro a Genova: 140 kg di eroina nascosta in mattoni dall’Iran
Condotta con successo un’attenta attività di intelligence dal Reparto Antifrode delle Dogane e Settore Investigativo della Polizia di Frontiera

Un’operazione di vasta portata ha permesso alla Polizia di Frontiera e all’Agenzia delle Dogane di Genova di confiscare circa 140 chilogrammi di eroina ad alta purezza. La droga era nascosta all’interno di un carico di 60.000 mattoni di cemento, giunto via mare dall’Iran e destinato al Nord Europa, con la Polonia come meta finale dopo lo sbarco nel porto di Genova (bacino di Sampierdarena).
L’operazione, denominata “Mattoni d’oro”, è scaturita da un’attenta attività di intelligence: il Reparto Antifrode delle Dogane e il Settore Investigativo della Polizia di Frontiera hanno identificato come sospetta una spedizione di dieci container, nonostante i primi controlli con scanner non avessero rilevato anomalie nel carico di mattoni provenienti dall’Iran e apparentemente diretti a Varsavia.
Poliziotti e doganieri, con il supporto di agenti di Frontex, hanno deciso di esaminare manualmente ogni singolo mattone ed hanno individuato un impercettibile segno sul lato corto di alcuni laterizi, abilmente nascosti all’interno dei bancali. Rompendo questi mattoni, è stato possibile rinvenire gli involucri di eroina, che erano stati immersi nell’impasto di cemento durante la fase di produzione.
Per tre giorni e tre notti consecutive, gli operatori hanno lavorato incessantemente, rompendo a mano tutti i mattoni e recuperando oltre 500 involucri di eroina, ciascuno del peso di circa 275 grammi. Un metodo di occultamento che rivela il livello di sofisticazione dell’organizzazione criminale internazionale, con ramificazioni tra Medio Oriente e Nord Europa.
“Quest’operazione e il sequestro di un così rilevante quantitativo di eroina confermano, ancora una volta, quanto il porto di Genova rivesta un ruolo di primo piano nella filiera del grande traffico internazionale di droga, ma allo stesso tempo ribadiscono con forza la netta capacità di contrasto del fenomeno da parte dello Stato attraverso le sue forze preposte alla tutela delle frontiere” conclude la nota dell’Adm.
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