Volkswagen spiega la scelta di puntare su porto Marghera per l’import-export di auto fra Asia ed Europa
Infrastrutture ferroviarie e stradali, Zls e accessibilità nautica per le car carrier sono i fattori che hanno convinto la casa tedesca a puntare anche su un porto del Mediterraneo

Monaco (Germania) – La fiera Transport Logistic in corso questa settimana a Monaco di Baviera è stata il palcoscenico scelto da Regione Veneto, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico settentrionale e Volkswagen per presentare il nuovo terminal in laguna dedicato alle auto della casa automobilistica tedesca.
Peter Horndlein, Direttore logistica veicoli nuovi di Volkswagen, a SHIPPING ITALY ha spiegato in dettaglio le ragioni di questa scelta d’investimento, sottolineando in primis che fondamentalmente Marghera consente alla casa automobilistica “un’importante possibilità di bilanciare il network distributivo in maniera più sostenibile e aumentando la flessibilità. Oggi tutti spediscono dai porti del Mare del Nord mentre noi avremo la possibilità di spedire sia dal Mare del Nord che dal Mediterraneo, un bacino che è anche più resiliente di fronte a eventuali criticità nel network”.
Oltre a ciò, prosegue Horndlein, “se si guarda ai nostri impianti di produzione nel sud della Germania, nella Repubblica Ceca o in Slovacchia, sicuramente le distanze e i tempi di consegna a Venezia sono più brevi. Ciò significa meno tempi di trasporto, meno costi, meno emissioni. Quindi – ha aggiunto – per noi questa operazione ha senso da almeno un paio di punti di vista e questa è stata la ragione per cui abbiamo detto: Va bene, andiamo avanti con questo progetto e attiviamo il porto di Venezia insieme alle autorità e alla società che ha concretamente investito nel terminal”. Ovvero la società Vezzani del Gruppo Gavioli che ha già ottenuto dalla port authority veneta una concessione sulle aree ex Sirma di Marghera per realizzare un terminal automotive lungo il canale sud con banchina pubblica. L’Adsp recentemente aveva annunciato il via libera a un titolo concessorio della durata di 25 anni, con un accosto navi lungo circa 295 metri e con profondità del fondale di circa 10 metri.
Ma perché Volkswagen ha scelto proprio Marghera? “Per diverse ragioni che s’intrecciano” ha specificato Peter Horndlein: “Perché era un sito industriale e ha i necessari prerequisiti in termini di collegamenti ferroviari, così come c’è l’accessibilità stradale. Poi perché è un’area portuale disponibile esclusivamente per noi con 10.000 posti auto e l’autorità portuale ci ha dato un grande supporto per la costruzione di un nuovo ormeggio. In pratica non abbiamo praticamente alcuna restrizione per quanto riguarda l’accessibilità del porto e l’area è dunque adatta alle grandi navi che trasportano le nostre auto. Potremo portare le car carrier da 230 metri di lunghezza”. I vettori marittimi coinvolti saranno Cosco e Glovis.
In questo ridisegno logistico il treno giocherà un ruolo di primissimo piano. “Quando possibile – ha aggiunto il direttore di Volkswagen – ci piace uscire dai nostri impianti di produzione con la ferrovia e se possiamo formare un intero treno in uno dei nostri siti e arrivare direttamente all’area portuale di Venezia questo è il modo più efficiente e più sostenibile per portare le auto al porto”.
Nel lungo termine i flussi potranno anche essere bilanciati in entrata e in uscita perché il traffico inizialmente sarà in esportazione, “soprattutto verso l’Asia”, poi “in un secondo momento verso la Turchia”. Ma in un successivo step futuro penseranno anche alle importazioni, “perché – è stato spiegato – riceviamo anche alcuni veicoli finiti dalla produzione in Turchia e, al momento, seppure sia un volume ancora ridotto, anche dalla Cina. Quindi, importazioni ed esportazioni bilanciate sono teoricamente possibili”.
A proposito dei volumi attesi Horndlein fa sapere che inizieranno a ottobre con un primo step e poi aumenteranno gradualmente: “Fondamentalmente vorremmo gestire al principio un volume di cinque per arrivare poi a regime a dieci treni completi a settimana; ovvero si parla di circa 180 vetture per ogni treno”.
A margine della presentazione al Transport Logistic grande soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della port authority veneta, Fulvio Lino Di Blasio. “Volkswagen – ha dichiarato – è stata una scommessa vinta perché loro stavano cercando un hub nel nord Adriatico che rispondesse ad alcune esigenze ma avevano in effetti molte preoccupazioni sulla effettiva capacità della pubblica amministrazione portuale italiana di dare delle risposte nei tempi necessari e con una certezza anche rispetto a procedure che riguardano una serie di enti che si devono esprimere per le autorizzazioni. Il fatto che siano ricaduti proprio all’interno della fase di start up della zona logistica semplificata ha consentito di ridurre i tempi o di un terzo o di metà e questo ha dato una spinta importante anche su temi legati alla navigazione, alle simulazioni che sono state fatte anche con la Capitaneria di porto e da cui sono arrivate risposte concrete”.
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