Accordo quadro annunciato sui dazi da Usa e Cina
Al termine di un intenso giro di negoziazioni a Londra, i due partner avrebbero concordato l’applicazione di imposte doganali del 55% sui prodotti cinesi in arrivo negli Stati Uniti

Le delegazioni di Stati Uniti e Cina inviate a Londra a negoziare sul tema delle politiche tariffarie reciproche, nell’ambito della tregua definita a maggio dopo gli incontri di Ginevra tra le due parti, hanno annunciato di avere raggiunto un accordo quadro.
“L’intesa con la Cina è fatta, subordinata alla approvazione del presidente Xi e mia. Rapporti eccellenti!” ha annunciato Donald Trump sul suo social Truth. Questa riguarderebbe anche altri fronti di scontro aperti nelle scorse settimane dalle due superpotenze, con la rimozione da parte di Pechino delle restrizioni all’export di terre rare e quello, da parte di Washington, dei limiti agli accessi alle università Usa per gli studenti cinesi.
Relativamente ai dazi, nei suoi messaggi Trump ha spiegato che gli Usa manterranno un livello del 55% per i prodotti cinesi in arrivo, mentre la Cina applicherà tariffe del 10%.
Secondo un funzionario della Casa Bianca, alla quota del 55% si arriverebbe sommando il 10% di ‘dazi reciproci’ che il presidente Usa ha voluto imporre su quasi tutti i suoi partner commerciali; un 20% che era stato imposto come dazio punitivo in relazione all’ingresso di fentanyl negli Usa (non solo alla Cina, ma anche a Messico e Canada) e infine un 25% che Trump aveva imposto sulle importazioni cinesi già durante il suo primo mandato. In un intervento al canale televisovo Cnbc, il segretario Usa al commercio Howard Lutnick ha descritto questo livello di tariffe come inalterabile.
Nel frattempo, la corte d’appello federale a cui si era rivolta l’amministrazione Trump dopo che la U.S. Court of International Trade aveva dichiarato illegali i dazi ‘reciproci’ imposti dal presidente, che già aveva sospeso per alcuni giorni l’implementazione del pronunciamento, ha stabilito che il congelamento della cancellazione delle tariffe varrà almeno fino al prossimo 31 luglio, data della prossima udienza, e quindi queste potranno continuare a essere riscosse. I funzionari statunitensi, riferisce il New York Times, hanno detto che questa sentenza non è stata oggetto di discussione con la delegazione cinese.
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