Daikin vuole fare di Castel San Giovanni il suo polo logistico per il Sud Europa
Al vaglio del comune piacentino il progetto, che prevede l’ampliamento del sito esistente con un nuovo immobile da 75mila metri quadrati

Già presente a Castel San Giovanni dal 2021 in un magazzino da 50mila metri quadrati, Daikin punta ora a espandere le sue attività nel polo piacentino fino a farne il suo hub per l’intero Sud Europa, grazie a un intervento di sviluppo in due fasi dal valore stimato di 60 milioni di euro.
Lo si apprende dalla corposa documentazione ora al vaglio del Comune, che nei giorni scorsi ha comunicato di aver dato avvio al procedimento di approvazione dell’intervento tramite Conferenza dei Servizi.
L’iniziativa, che nasce dalla necessità di “assecondare lo sviluppo futuro del business” dell’azienda giapponese, produttrice di impianti di condizionamento, prevede appunto la costruzione, in due fasi, di un nuovo magazzino al servizio dei prodotti di Daikin, in continuità ma non direttamente confinante (la distanza sarà di 500 metri) con quello esistente, in un’area libera a sud della A21.
Nel dettaglio, Daikin insieme allo sviluppatore partner – la Valtidone Logistic Development, del gruppo Fbh, che ha già la disponibilità dei terreni in questione, attualmente a uso produttivo agricolo; il general contractor sarà invece E2k Engineering – prevede la costruzione di un immobile da 75mila metri quadrati, di cui 50mila da realizzare nella prima fase e 25mila nella seconda, grazie come detto a un investimento da 60 milioni di euro che includerà anche la realizzazione di impianti di meccanizzazione e automazione.
“Utilizzatore” dell’impianto sarà Ceva Logistics, che gestirà tutta l’attività logistica del nuovo immobile e che, si apprende dalla documentazione, alla data dello scorso febbraio stava negoziando con Vld il relativo contratto di locazione.
Allo stato attuale, l’intero ciclo logistico dei prodotti Daikin è svolto a Castel San Giovanni da Gxo Logistics, presente in magazzino identificato come V2 in cui operano circa 130-150 addetti operativi e 20 impiegati. Le movimentazioni annue sono pari a circa 2,36 milioni di pezzi.
Con l’avvio del nuovo stabilimento, in capo a Ceva Logistics (non è chiaro se sia prevista una compresenza dei due operatori logistici, uno per impianto, o un subentro di quest’ultimo al primo), si stima che l’azienda giapponese potrà arrivare a movimentare ulteriori 2,5 milioni di pezzi in entrata e in uscita (per 440mila metri cubi), grazie alla attività di 60 nuovi addetti in magazzino e 10 in ufficio. La ricca documentazione presentata dai promotori del progetto offre anche una stima del traffico veicolare aggiuntivo che si verrebbe a creare nel polo, valutato come pari a circa 15 mezzi (tra pesanti e leggeri) e 70 auto in uscita e in entrata ogni giorno.
Quanto infine ai tempi per la realizzazione del nuovo immobile, Vld – si legge – “avendo in sua disponibilità tutte le aree su descritte”, si è resa “disponibile a urbanizzare le aree ad alta vocazione produttiva agricola”, e quindi questi potranno essere “strettissimi”. Più nel dettaglio, il cronoprogramma allegato al progetto ipotizzava, forse ottimisticamente, l’avvio dei lavori di urbanizzazione così come quelli di costruzione della prima fase, a cavallo tra il secondo e il terzo trimestre 2025, con la fine entro la metà del 2026. Più dilatati i tempi della fase 2, con inizio stimato nel primo trimestre 2027 e termine a metà del 2030.
Come detto, è stata tuttavia aperta da poco – precisamente lo scorso 4 giugno – la fase di approvazione dell’intervento, la quale prevede che la documentazione resti al vaglio per l’invio di possibili osservazioni per 60 giorni. Più che probabile quindi che anche nel caso di un percorso privo di ostacoli e opposizioni, i tempi possano risultare più lunghi di quelli fissati nel cronoprogramma.
F.M.
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