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Economia

Dall’Economic Outlook di Fedespedi anche buone notizie per le spedizioni italiane via nave e aereo

Export italiano verso il Nord America in crescita dell’8,5%, ma pesano i dazi: automotive (-24,4%), altre industrie manifatturiere (gioielleria, strumenti musicali, ecc. -15,8%) e metallurgia (-11,1%) sono le aree di prodotto che hanno subito maggiormente gli effetti della nuova politica statunitense

di REDAZIONE SUPPLY CHAIN ITALY
16 Ottobre 2025
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La Spezia Container Terminal (2)

Il primo semestre del 2025 ha mostrato una ripresa del commercio estero italiano, registrando un aumento delle esportazioni dell’1,9% e delle importazioni del 3,9%. Questo andamento positivo si inserisce in un contesto macroeconomico mondiale in cui il Pil globale stimato per il 2025 è del +3%, mentre per l’Italia la crescita acquisita per l’anno è pari allo 0,5%. La bilancia commerciale italiana mantiene un saldo attivo di 24 Miliardi di euro nel primo semestre 2025. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal 25° Economic Outlook di Fedespedi, l’osservatorio periodico sull’andamento del trasporto merci internazionale della Federazione Nazionale Imprese di Spedizioni Internazionali.

Secondo Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi, “il primo semestre 2025 segna una ripresa del commercio estero italiano, con export e import in crescita. Interessante l’effetto anticipazione causato dai dazi Usa, che ha spinto l’export verso il Nord America all’8,5%. Le tensioni geopolitiche, dalle guerre in corso alla politica dei dazi dell’Amministrazione Trump, continuano a condizionare l’economia globale. Positiva, invece, la tregua in Medio Oriente, che favorisce la stabilizzazione della regione e migliora la sicurezza nel Mar Rosso, con un possibile ritorno del traffico marittimo su Suez, anche se la rotta del Capo di Buona Speranza è probabile non venga abbandonata: un nuovo mercato si è aperto, quello della costa occidentale dell’Africa”.

Il rapporto di Fedespedi aggiunge che il Pil italiano nel secondo trimestre del 2025 ha evidenziato una flessione dello 0,1% sul trimestre precedente, la crisi dell’industria continua anche nel 2025, con la produzione in calo nei primi tre mesi e segnali positivi solo ad aprile (+0,1%) e luglio (+0,9%), mentre l’inflazione italiana è tornata stabilmente sui valori target previsti dalla Bce, collocandosi al di sotto del 2% a partire dalla fine del 2024. A livello globale, il commercio internazionale ha continuato ad espandersi nel primo semestre del 2025, sostenuto dalle importazioni Usa e dall’export dell’Unione Europea, cresciuto del 5%. L’Unione Europea, pur su valori bassi, mostra una crescita stimata del Pil del 1,2% per il 2025.

A proposito di trasporto marittimo il traffico container globale, dopo la decisa ripresa del 2024, ha continuato ad aumentare nel I° trimestre 2025 in termini di box trasportati con una crescita del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel I° semestre del 2025, il traffico globale ha superato i 95 milioni di Teu, con una crescita del 4,5%. L’area del Far East si conferma la più dinamica in export (+8,2%), mentre l’Europa ha registrato una crescita in import dell’8,2%.

Nei primi sei mesi dell’anno in corso i porti censiti del Mediterraneo (non italiani) hanno movimentato, nel complesso, 19,4 milioni di Teu, con un incremento del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Non sono ancora disponibili i dati aggiornati di tutti i porti italiani, ma solo dei maggiori. Nei primi sei mesi del 2025 si registrano crescite significative a Livorno (+11,8%) e Gioia Tauro (+10,5%), risultati negativi per Genova (-1,3%) e Trieste (-1,7%). In quest’ultimo scalo la flessione è dovuta alla separazione dell’alleanza 2M fra Maersk (che ha dirottato i suoi traffici altrove) e Msc. La qualità dei servizi marittimi è migliorata nel 2025, superando a metà anno i livelli del 2023. Le navi arrivate puntuali sono state in media circa il 62% (rispetto al 53% del 2024), con un ritardo medio di 4,7 giorni (rispetto ai 5,3 dell’anno precedente).

Guardando invece ai trasporti aerei nei primi otto mesi del 2025, il traffico del cargo aereo in Italia ha registrato un aumento complessivo dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Milano Malpensa si conferma lo scalo principale, movimentando il 59,7% del traffico nazionale aereo e registrando una crescita del +2,3%. In crescita anche Venezia (+1,4%) e Bergamo (+2,3%). A livello europeo, nel I° trimestre 2025, Francoforte si conferma leader e Milano Malpensa si colloca al 9° posto, mentre Roma Fiumicino è salito al 15° posto.

Fedespedi analizza infine l’impatto dei dazi sul commercio internazionale evidenziando in primis che l’Italia, che nel periodo gennaio-luglio 2025 si colloca al 12° posto tra i principali paesi fornitori degli USA, ha visto il suo export verso il Nord America crescere significativamente dell’8,5% nel primo semestre 2025. Questo ha portato il peso del Nord America sul totale export italiano al 12,3%, rispetto al 10,9% del 2024. A livello nazionale le aree di prodotto che hanno subito maggiormente gli effetti della nuova politica daziaria statunitense, nel periodo gennaio-giugno, sono: automotive (export italiano verso USA: -24,4%), altre industrie manifatturiere (gioielleria, strumenti musicali, ecc.; -15,8%) e metallurgia (-11,1%). Si registra invece una crescita l’export dei seguenti settori: industria farmaceutica (+77,9%) e altri mezzi di trasporto (navi, aerei, materiale rotabile ferroviario, ecc.; +12,4%). Un rischio specifico riguarda i prodotti alimentari: è stata avanzata l’ipotesi di applicare dazi aggiuntivi antidumping, pari al 91,74%, sulla pasta italiana esportata negli Usa, che si sommerebbero alla tariffa attuale del 15%, portando il dazio totale a circa il 107%.

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