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L’interporto di Bologna investe sul piazzale e su nuovi binari da 750 metri
All’interporto di Bologna sono partiti i lavori di rifacimento nel piazzale del terminal container e parallelamente, visto l’incremento dei volumi, è stato acquistato un nuovo reach stacker per la gestione del traffico marittimo e combinato che permetterà di efficientare le operazioni del terminal, migliorando i tempi del servizio. Questi lavori fungono da volano a quelli […]
All’interporto di Bologna sono partiti i lavori di rifacimento nel piazzale del terminal container e parallelamente, visto l’incremento dei volumi, è stato acquistato un nuovo reach stacker per la gestione del traffico marittimo e combinato che permetterà di efficientare le operazioni del terminal, migliorando i tempi del servizio. Questi lavori fungono da volano a quelli già programmati per il prossimo quinquennio.
Lo ha reso noto la stessa società Interporto Bologna SpA spiegando che, nell’intento di accelerare il percorso di upgrading dell’infrastruttura ferroviaria, ha partecipato al bando di gara emesso a giugno 2020 dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, finalizzato al completamento della rete nazionale degli interporti, ottenendo un finanziamento pari ad 4.314.562,93 euro.
Gli interventi, finalizzati alla sostenibilità ambientale-energetica, all’intermodalità per l’eliminazione di ‘colli di bottiglia’ e allo sviluppo della retroportualità, si concretizzeranno nel potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria, ovvero nella realizzazione su terreno ‘greenfield’ di due binari da 750 metri di lunghezza con piazzale da 50 metri di larghezza e predisposizione di due gru a portale.
“L’intervento si colloca all’interno della strategia industriale di Interporto Bologna SpA che prevede nel quinquennio 2022-2026 un nuovo posizionamento sul mercato della logistica e del trasporto delle merci, facendo leva in particolare sull’upgrade dei servizi ferroviari e della capacità offerti. Per raggiungere questo obiettivo, l’area di business legata ai servizi ferroviari tiene conto del quadro di riferimento europeo, che punta verso il costante aumento della lunghezza dei treni merci, ma soprattutto della continua ricerca volta a contenere i costi ed i tempi di gestione della rottura di carico tipica del trasporto intermodale” spiega la società di gestione dell’interporto.
Che poi ancora aggiunge: “In quest’ottica, risulta fondamentale apportare miglioramenti ai due terminal di proprietà di Rfi che Interporto Bologna SpA gestisce tramite il contratto di rete Hil con Terminali Italia ed effettuare interventi di adeguamento dell’impianto ferroviario, tale da renderlo idoneo e funzionale ad accogliere treni con lunghezza di 750 metri”.
Il direttore generale Sergio Crespi ha infine dichiarato: “L’Interporto di Bologna si prepara a un profondo cambiamento. Le previsioni di crescita del traffico ferroviario sui terminal interportuali parlano chiaro e da esse deriveranno gli effetti positivi sulle attività di manovra, handling, manutenzione e revisione dei carri ferroviari e la commercializzazione degli spazi treno sui treni nazionali ed internazionali. L’Interporto di Bologna sta già predisponendo le basi per accogliere tale cambiamento in modo strategico e duraturo”.