Si allenta la spinta alla concentrazione degli scambi commerciali globali
L’ultimo report di Unctad evidenzia come il ricorso ai cosiddetti friendshoring e nearshoring sia stabile

Nelle supply chain globali continua a osservarsi una stabile tendenza verso il friendshoring (l’affermarsi di relazioni commerciali tra paesi alleati o ‘amici’ dal punto di vista politico), ma sta diminuendo la spinta alla concentrazione degli scambi tra un numero ristretto di partner. Questo almeno è quello che si apprende dall’ultimo Global Trade Update di Unctad.
Alla fine del 2023, l’agenzia Onu aveva infatti puntato un faro su questi due trend delle economie globali, evidenziando anche come questi due fenomeni prevalessero per importanza su quello del nearshoring (ovvero l’avvicinamento in puro senso geografico dei luoghi di approvvigionamento rispetto a quelli di produzione e vendita).
Già nei mesi successivi le due tendenze erano apparse in calo, cosa che appare ora confermata dalle ultimo aggiornamento. Nello specifico, posto il 2021 come base, l’analisi mostra come ad oggi il ricordo al cosiddetto nearshoring si collochi su livelli simili a quelli del punto di partenza, mentre la concentrazione degli scambi, pur più alta di quella originaria, sia in netta flessione. La tendenza al nearshoring si mantiene più alta di quella vista nel 2021 ma in sostanziale stabilità.
Guardando poi alle relazioni bilaterali tra paesi, il report di Unctad evidenzia come nell’ultimo anno (ovvero tra il primo trimestre 2024 e lo stesso periodo del 2023) la dipendenza della Russia dalla Cina sia aumentata nella misura del 5,8%, quella del Brasile dalla Cina sia cresciuta del 3,3% e quella del Regno Unito dalla Ue lo sia per il +2,4%. Parallelamente risulta calata la dipendenza commerciale della Federazione Russa dalla Ue (-4%), quella delle Filippine dalla Cina (-3,1%), quella del Brasile dagli Usa (-1,3%) così come quella degli Stati Uniti dalla Cina (-1,1%). Da rilevare inoltre che nel periodo gli stessi Usa risultano essere diventati leggermente più dipendenti dal punto di vista commerciale dalla Ue, nella misura dello 0,8%.
F.M.
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