Al via la gara di Interporto Padova per cedere il 70% del terminal intermodale
Pari a 60 milioni di euro il valore della procedura, che ha punta a individuare il nuovo socio di maggioranza della futura newco

Conclusa con successo la fase di ricevimento delle manifestazioni di interesse (oltre 10 le proposte presentate), Interporto Padova Spa ha infine dato il via alla gara per individuare il nuovo socio di maggioranza per il suo terminal intermodale, una procedura che la società sta varando con l’obiettivo di svilupparne l’attività fino quasi a raddoppiare i traffici attuali.
“Abbiamo approvato oggi in Consiglio di Amministrazione il bando di gara per la selezione del partner con il quale far crescere le attività del nostro terminal intermodale” ha annunciato il presidente della società Luciano Greco, che poi ha aggiunto: “Non è una vendita di immobili, ma l’avvio di un progetto industriale che prevede grazie all’apporto delle competenze e delle relazioni commerciali del soggetto che sarà nostro partner, di sviluppare più traffici”. L’obiettivo dichiarato è di passare dagli attuali 8.000 treni a oltre 15.000 l’anni, per una crescita parallela dei Teu da 411.000 a circa 700.000.
L’iter, concretizzato ora in una gara in scadenza il prossimo 30 settembre, prevede che Interporto Padova costituisca una società a responsabilità limitata cui conferirà il ramo d’azienda corrispondente al terminal, cedendo poi il 70% del capitale sociale di questa newco al nuovo partner che sarà individuato tramite una procedura comparativa. Il prezzo base della quota è stato fissato a 60 milioni di euro, con rialzi possibili di 1 milione di euro.
Nell’individuare il nuovo partner logistico della newco, che sarà ribattezzata Intermodal Terminal Padova srl, oltre al criterio economico saranno valutati anche elementi qualitativi dell’offerta. Il primo, si legge nella documentazione di gara, sarà la “qualità del progetto di sviluppo del terminal”, in relazione al network di collegamenti già esistenti dell’offerente con partner intermodali internazionali, alla rete di servizi aggiuntivi previsti, alle “proposte operative per l’ulteriore sviluppo dell’automazione esistente” e all’“ulteriore efficientamento dei sistemi tecnologici ed informatici”. Un secondo criterio sarà quello della “indipendenza”; in altre parole, si valuterà la capacità dell’operatore di assicurare “accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture terminalistiche interportuali”. Ultimo punto valutato sarà quello della sostenibilità finanziaria del progetto di sviluppo del terminal, sia in riferimento alle capacità economico-finanziaria dell’operatore, sia allo sviluppo specifico proposto per l’attività della newco.
I rapporti tra il nuovo socio di maggioranza e Interporto Padova saranno regolati sulla base di uno statuto già disponibile e parte della procedura di gara, in cui sono fissate clausole di garanzia, quali l’impossibilità di cambiare la destinazione intermodale dell’area senza l’assenso della stessa Interporto Padova. Questa avrà inoltre un proprio rappresentante nel CdA e nominerà il Presidente del Collegio Sindacale della nuova società.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY