L’Ue vuole una fee da 2 euro per ogni pacco e-commerce in arrivo
Parallelamente alla rimozione della esenzione del regime de minimis, potrebbe essere introdotta una tariffa a compensazione delle spese di gestione della merce da parte delle autorità

L’Unione Europea sta valutando di introdurre una fee del valore di 2 euro su ogni pacco in arrivo, in sostituzione della esenzione totale dai dazi ora in vigore per la merce in ingresso del valore inferiore ai 150 euro.
L’imposizione costituirebbe una risposta all’impennata di acquisti on line paesi Ue e una sorta di compensazione per le attività di gestione della merce da parte delle autorità competenti (inclusi i controlli di qualità su prodotti quali giocattoli di origine cinese), ha spiegato il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic.
Più precisamente, la fee al vaglio sarebbe pari a 2 euro per la merce spedita direttamente al consumatore finale, e di 50 centesimi per pacchi inviati a magazzini situati in Ue. La misura dovrà essere valutata dai governi nazionali – al momento si registra il parere positivo del Belgio, mentre la Francia aveva auspicato un mese fa l’introduzione di una tariffa simile – e poi dal Parlamento Europeo.
Diverse le reazioni già raccolte sul punto. Il governo cinese, per voce del suo ministro agli affari esteri, ha replicato alle dichiarazioni auspicando che l’Ue assicuri un contesto di “mercato equo, inclusivo e non discriminatorio” per le aziende del suo paese. Dal lato europeo, il big tedesco delle vendite di moda on line Zalando ha spiegato di apprezzare la misura ma di ritenere che la parallela rimozione dell’esenzione dovrà essere introdotta velocemente.
I primi ragionamenti pubblici sul cambio di regime doganale per l’e-commerce in arrivo nella Ue erano emersi lo scorso febbraio, con l’annuncio da parte della Commissione Europea di voler introdurre una stretta sul commercio elettronico “di basso valore” di provenienza non Ue e da parte di merchant non comunitari, con l’adozione di un “pacchetto completo di strumenti dell’Ue per un commercio elettronico sicuro e sostenibile’. All’epoca Bruxelles aveva spiegato di voler introdurre una riforma doganale che prevedesse appunto la soppressione dell’esenzione dai dazi per i pacchi di valore inferiore a 150 euro, ma anche l’avvio di controlli coordinati tra le autorità doganali e le autorità di vigilanza del mercato, nonché una indagine a tappeto sulla sicurezza dei prodotti.
Secondo i dati forniti dalla stessa Commissione Europea, nel 2024 sono state pari a circa 4,6 miliardi le consegne di prodotti a basso valore (ovvero inferiore ai 150 euro) entrate nel mercato europeo, per circa 12 milioni di colli al giorno. Un numero doppio rispetto a quello del 2023 e triplo rispetto al 2022, e in parte rappresentato da prodotti che si sono rivelati non in linea con la normativa Ue.
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